Appena finito di pagare l’Imu, nel 2013 arriva la nuova tassa sui rifiuti, il Tares.
Secondo un recente emendamento alla legge di Stabilità la prima rata slitta da gennaio ad aprile. La Tares arriva in sostituzione della Tarsu (smaltimento dei solidi urbani) e della Tia, la Tariffa ambientale ad oggi adottata solo dal 17% dei comuni italiani, ed il costo sarà proporzionale alla grandezza dell’immobile. La tassa è molto più alta delle due precedenti in quanto deve finanziare interamente, oltre al costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni e fino ad oggi coperto in parte dal bilancio statale, il servizio di igiene ambientale, di illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde pubblico e tutti quelli che vengono definiti come “servizi indivisibili”.
Proprio perché estesa ai servizi invisibili la tassa sarà pagata non solo dai proprietari di immobili, ma anche da tutti coloro i quali “occupano o detengono locali o aree scoperte”. La tassa arriva fino a 40 centesimi al metro quadro, diventa pertanto molto alta per centri commerciali o capannoni, e dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa un miliardo di euro. Solo i comuni che hanno già adottato la Tia avranno importi meno alti.
In media si calcola che le famiglie sborseranno fino ad 80 euro in più passando dai 225 euro della Tarsu ai 305 della Tares.
di Redazione
foto: altolario.info
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