Il Puškin in mostra alla pinacoteca di Brera

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Si apre alla Pinacoteca di Brera, a Milano, il prossimo 11 novembre la mostra dedicata ai maggiori pittori francesi vissuti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.

L’esposizione, che sarà visitabile fino al 5 febbraio del prossimo anno, spazia infatti dall’impressionismo al cubismo presentando le prestigiose collezioni dei due mecenati russi Sergei Ščukin e Ivan Morozov provenienti dalle collezioni del Museo Pushkin di Mosca.

La mostra, dal titolo “Brera incontra il Puškin: Collezionismo russo tra Renoir e Matisse” chiude l’anno degli scambi culturali tra Italia e Russia che ha promosso circa 550 eventi in ambedue i paesi coinvolgendo il pubblico tramite mostre, eventi, concerti e rassegne di vario genere. In contemporanea lo Stato Italiano presenterà infatti presso il Puškin una mostra su Caravaggio: entrambe le mostre sfidano i record ad esempio per il valore assicurativo delle opere che supera il miliardo di dollari, e per la presentazione di alcune opere mai viste fino ad oggi in Italia come la Vista del ponte Sèvres del Doganiere Rousseau.

I mecenati Ščukin e Morozov furono tra i migliori acquirenti delle più importanti gallerie di Parigi, in particolare la Galerie Vollard da cui Morozov riportò il Ritratto di Ambroise Vollard, maggior esempio di cubismo analitico in cui Picasso riesce a far emergere e sprofondare allo stesso tempo la figura dell’amico gallerista tramite la scomposizione geometrica dell’immagine con linee diagonali convergenti in un unico punto centrale e l’utilizzo di colori puri molto scuri.

Proviene invece dalla collezione di Ščukin i Pesci rossi di Matisse, il collezionista divenne infatti mecenate dell’artista commissionandogli diversi lavori fino a giungere a possedere 37 dipinti esposti nel suo salone secondo il gusto di Matisse stesso. I tre pesciolini che nuotano placidamente nella loro boccia di vetro non nascono da alcuno studio, non nascondono alcun significato ma mostrano il significante: la tela pittorica è rimasta intatta in alcuni punti a mostrare il supporto della comunicazione pittorica, la folta vegetazione posta dietro la boccia dei pesci non proviene da alcun vaso o luogo, è semplicemente decorativa, non c’è finzione di verosimiglianza nel dipinto ma gusto stesso del dipingere, pur rispettando alcuni artifici visivi come la rifrazione dei tre pesci sulla superficie dell’acqua. L’artista stesso emerge in tal modo dal quadro come mano operante svelando la finzione pittorica: viene mostrato il processo stesso di significazione del quadro.

Meno conosciute le opere esposte di Cézanne: Pierrot e Arlecchino, Acquedotto, e il Ponte sulla Marna a Creteil. Tra i dipinti da non perdere ancora due opere del periodo thaitiano di Gauguin, La ronda dei carcerati dipinta in manicomio da Van Gogh, e Boulevard des Capucinnes di Monet.

La Pinacoteca di Brera è aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle 8.30 alle 19.15. Una occasione da non perdere non solo per immergersi negli studi degli artisti francesi di inizio secolo, tra luce, colore e scomposizione dell’immagine, ma anche magari per visitare lo storico palazzo in uno dei quartieri più vivi di Milano.

Claudia Durantini

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