Giappone: occhi puntati su Fukushima

L’attenzione di tutto il mondo è rivolta ancora al Giappone, in particolare alla centrale nucleare di Fukushima. Dopo il terremoto si è avuto uno scoppio con conseguente crollo del tetto e di alcuni muri; immediatamente è stata evacuata una parte di terra pari ad un raggio di 20 chilometri ma tre persone sono state ricoverate perché hanno contratto troppe radiazioni, equivalenti al massimo di radioattività che non si deve assolutamente superare in un anno. Le autorità competenti hanno consigliato, alle persone che abitano nei dintorni, di chiudersi in casa, di evitare il contatto con l’aria e di coprirsi naso e bocca con un fazzoletto bagnato. Nonostante la situazione sia molto grave, il governo invita alla calma, mentre nella centrale si lotta disperatamente contro il tempo per riportare la situazione alla normalità. Iniziano a diffondersi le prime notizie, come ad esempio la causa dell’esplosione che è dovuta ad “un accumulo di idrogeno combinato con l’ossigeno nello spazio fra il container e la struttura esterna. Il container non è stato danneggiato”. La cosa più grave è che il danneggiamento dell’alimentazione della centrale ha mandato in tilt il sistema di raffreddamento, mettendo seriamente a repentaglio l’incolumità dei “vicini”. L’incidente è stato segnalato all’AEIA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) come una situazione di emergenza pari al quarto grado della scala internazionale INES, che corrisponde a un incidente nucleare con conseguenze locali. Il governo, riunitosi straordinariamente ieri, ha pensato ad una distribuzione di iodio per una terapia antiradiazioni tra la popolazione residente intorno alla centrale.

di Redazione

Foto: mediaite.com

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