Un aereo del governo italiano dovrebbe arrivare in Bolivia oggi nel pomeriggio (17:00 ora italiana), ma non ternerà subito indietro. Gli investigatori della polizia e gli uomini dell’Aise dovranno espletare alcune pratiche e forse ripassare per il Brasile – informazione ancora non confermata.
Il terrorista Cesare Battisti è stato catturato mentre passeggiava per una strada di Santa Cruz de La Sierra in Bolivia. A detta di Matteo Salvini, ministro dell’Interno, dovrebbe essere estradato in Italia entro la prossima settimana.
La fuga
Il caso è da anni al centro della politica di diversi Paesi europei ed esteri. Dopo essersi rifugiato per anni in Francia, fuggì in Brasile dove fu graziato dall’ex presidente Lula nel suo ultimo giorno di mandato. Il nuovo presidente brasiliano Bolsonaro già in campagna elettorale aveva annunciato la sua intenzione di estradare Battisti in Italia.
La cattura
Agenti italiani e brasiliani hanno collaborato a stretto contatto per riuscire nella cattura di uno dei criminali italiani più ricercati. La localizzazione di Cesare Battisti nei dintorni dell’aeroporto La Paz sarebbe avvenuta qualche giorno fa. Questo è stato possibile grazie alla triangolazione di diversi dispositivi mobili intestati a prestanome.
Al momento della cattura il terrorista italiano aveva documenti falsi. Questo elemento farebbe supporre l’esistenza di una rete a supporto della sua latitanza. In particolare secondo il capo dell’antiterrorismo Lamberto Giannini: “C’è stata una rete di protezione che lo ha aiutato e sulla quale stiamo facendo accertamenti. Fare i latitanti implica una serie di spostamenti e contatti, la nostra presenza assidua sul territorio e il monitoraggio costante ci ha consentito di rintracciarlo e di stargli addosso”.
La pena
Secondo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, Cesare Battisti “Sarà portato nel carcere più vicino allo scalo di atterraggio. Presumibilmente sarà Rebibbia“.
L’ex direttore degli Affari di Giustizia del ministro, Raffaele Piccirilli, che seguì il caso quando era ancora ministro Orlando, ci ha tenuto ha precisare che l’Italia non potrà applicare l’ergastolo – incostituzionale in Brasile. La pena massima sarà di trent’anni come da impegno preso dal nostro Paese. Questo non deve far indignare il lettore: vista l’età anagrafica (64 anni) i trent’anni che dovrebbero essergli applicati equivalgono, più o meno, a una condanna di ergastolo.
I commenti sulla cattura
Salvini: “Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l’Interpol, l’AISE e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che merita di finire i suoi giorni in galera. Il mio primo pensiero va oggi ai famigliari delle vittime di questo assassino, che per troppo tempo si è goduto una vita che ha vigliaccamente tolto ad altri, coccolato dalle sinistre di mezzo mondo. È finita la pacchia”.
Alberto Torregiani: “E’ fatta. Credo sia la volta buona”: ha commentato così Torregiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l’uso delle gambe.
Ambasciatore italiano in Brasile: “Cesare Battisti è stato preso! La democrazia è più forte del terrorismo”, lo scrive l’ambasciatore sul suo profilo Twitter.
Dal portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori, Marco Ferrando, invece, molte critiche nei confronti della cattura: “Da parte del governo c’è il tentativo di sfruttare questa cosa come occasione propagandistica. Noi siamo sempre stati ferocemente contrari, da un punto di vista anticapitalistico e rivoluzionario, a ogni teoria e pratica del terrorismo, che porta acqua alle classi dominanti e disorienta la classe operaia”.
La storia di Cesare Battisti
Cesare Battisti nasce nel 1954 a Cisterna di Latina ed è stato condannato a due ergastoli in Italia per quattro omicidi commessi alla fine degli anni ’70.
Per la prima volta viene arrestato a Frascati per rapina; lo sarà più volte per un sequestro di persona e per l’aggressione di un sottoufficiale dell’esercito. Nel carcere di Udine entra a far parte dei Pac (gruppo eversivo Proletari armati per il comunismo).
Battisti è accusato di aver partecipato all’omicidio di Andrea Santoro, maresciallo del carcere di via Spalato, a quello del gioielliere Pierluigi Torregiani a Milano, a quello del macellaio Lino Sabbadin a Mestre e a quello dell’agente della Digos di Milano Andrea Campagna.
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