La visione del film “Eclypse”, terzo capitolo della saga “Twilight”, ha risvegliato l’attenzione degli appassionati del mondo gotico, sulla lotta secolare tra licantropi e vampiri. Premettendo che il film si adatta ad un pubblico squisitamente adolescenziale e peraltro senza molte pretese, la competizione di coraggio e amore tra le due creature demoniache esce del tutto snaturata. È pur vero che viene rispettato l’aspetto “nobile” della canonica figura del vampiro a discapito della maggiore “carnalità” del lupo mannaro, ma non vengono rispettate tutte le caratteristiche peculiari derivanti dalle leggende. E per di più mai umana ebbe potere su vampiri e licantropi come la protagonista del film! Ne deriva quindi che, per avere un quadro più coerente con la realtà letteraria, consiglio di visionare il film “Underworld”, dando per scontato che si abbia già nel “cestino mentale” l’immortale “Dracula” di Francis Ford Coppola. Disquisendo esclusivamente di licantropi e vampiri e di chi più si adatterebbe ad una storia d’amore e passione, personalmente rimango molto legata alla leggenda del conte della Transilvania, piuttosto che a lupi mannari che ululano alla luna. Il vampiro non è per nulla “freddo” (non come temperatura corporea) come descritto nel film “Eclypse” ma, piuttosto, la sua condizione di “non morto” deriva da una passione sovraumana che non vuole conoscere la parola “fine”. Il licantropo si conosce per la sua voracità e “parte animalesca” di quello che non è più momentaneamente uomo, ma non si hanno conoscenze di grandi storie d’amore che lo riguardano. Quindi consiglio la saga Twilight alla generazione di adolescenti gia smaliziate che non si fanno ingannare dal pessimo esempio della protagonista (“ti voglio, ma amo un altro”) ma che magari sanno prendere spunto per approfondire una fetta di letteratura ottocentesca spesso tralasciata dagli studi scolastici.
Monica Falconi
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