Detassare il settore auto, no a incentivi sulla vendita

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“Occorre un intervento a livello europeo che, sulla scorta di quanto avvenuto in Brasile in primavera, sostenga la ripresa della domanda, diminuendo le tasse per l’immatricolazione, l’Iva e favorendo il ricambio ecologico del parco vetture circolante. Quindi NO A INCENTIVI SULLA VENDITA, ma detassazioni mirate a decongestionare l’eccessivo peso delle imposte sull’auto. Nello stesso tempo andrebbero detassati i salari di produttività in Italia e finanziati i progetti di nuovi insediamenti industriali; basti pensare allo stabilimento serbo della FIAT che ha ricevuto il 70% del costo dell’investimento fatto da Governo e BEI”.

Il Segretario della  Confsal-Fismic, Roberto Di Maulo, intervenendo a una riunione dei delegati del sindacato autonomo a Torino, ha così commentato le difficoltà che si presentano alla ripresa dell’attività, contrassegnata da notizie ancora negative per quanto riguarda il mercato dell’auto in Europa, mentre FIAT aumenta la propria quota negli USA piazzando la 500 al primo posto nel favore dei consumatori delle city car. “Con tali provvedimenti – ha proseguito Di Maulo – si potrebbe affrontare in modo ben diverso la rielaborazione del Piano Industriale FIAT, previsto per fine ottobre e si darebbe un concreto aiuto alla ripresa dell’intera economia nazionale, visto che il settore Automotive contribuisce al 12% del PIL Nazionale”.

“Nello stesso tempo – ha aggiunto il Segretario della Confsal-Fismic – Fiom e Magistratura dovrebbero terminare l’accanimento scientifico contro la FIAT e permettere che le intese raggiunte col consenso dei lavoratori in questi anni possano procedere senza ulteriori intoppi ed attacchi indebiti, folcloristici e negativi per il nostro Paese. Tale giudizio va esteso anche al caso dell’ILVA di Taranto, che ha subìto l’attacco congiunto di una certa sinistra estrema e di settori della Magistratura”.

“I dati negativi del mercato europeo – ha sottolineato il Segretario della Confsal-Fismic –  si riflettono in maniera pesante sull’andamento produttivo ed occupazionale degli stabilimenti italiani e polacco; di contro c’è da segnalare che nello stabilimento di Grugliasco è stata avviata la produzione delle pre-serie della Maserati e che entro l’anno si dovrebbe completare il rientro di quasi tutti i lavoratori. Anche nella FIAT INDUSTRIAL la ripresa delle attività produttive procede a un buon ritmo. Diversa la situazione per gli stabilimenti italiani dell’auto dove continua un esteso utilizzo di Cassa Integrazione, salvo SEVEL, che non può non preoccuparci”. ” Tuttavia – ha concluso Di Maulo – vorrei sottolineare l’incongruenza con cui i mass media riportano le notizie della difficoltà che non è solo italiana, ma europea. Se a Cassino si lavora tre giorni alla settimana si parla di crisi, se lo fa la Opel a Russelnehim diventa una virtuosa riduzione d’orario concordata felicemente tra sindacati e azienda”. La Confsal-Fismic scenderà in campo a favore dell’industria italiana e a difesa degli stabilimenti FIAT fin dai prossimi giorni promuovendo iniziative su tutto il territorio nazionale. (noodls)

Foto: sama-service.it

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