Condannato a morte chiede l’analisi del Dna e si salva (per ora)

Nel 1995, in Texas, un uomo di nome Henry Skinner è stato arrestato per triplice omicidio, ai danni della compagna Twila Busby e dei due figli. La polizia aveva trovato l’uomo nascosto in una casa vicina, sporco di sangue e con una ferita sulla mano. Skinner si era dichiarato innocente da subito, dicendo di essersi addormentato sotto l’effetto dell’alcool e delle droghe e che, quando si era risvegliato, aveva trovato tutti morti, così per la paura e per lo choc si era nascosto. A fine processo, Skinner era stato dichiarato colpevole e condannato a morte, ma, la scorsa primavera, 45 minuti prima di essere giustiziato, Skinner ha richiesto alla corte l’analisi del Dna presente sotto le unghia della sua compagna, che non era stato analizzato. La Corte ha accettato e la condanna è stata sospesa nell’attesa che si sappia l’esito del Dna. Una nuova strada di speranza si apre per i condannati a morte, che in 260 casi ha portato alla salvezza.

di Redazione

Foto: blitzquotidiano.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.