Dopo essersi contraddistinti, durante gli anni ‘80, con album ineccepibili come “Picture Book”(1985), “Men and Women”(1987) e “A New Flame”(1989), quest’ultimo contenente la cover del classico di Harold Melvin & The Blue Notes “If You Don’t Know Me By Now”, gli inglesi Simply Red, band capitanata dal carismatico leader Mick Hucknall, si imponevano durante gli inizi degli anni ‘90 con il superlativo “Stars”.
Registrato in Italia, ai Condulmer Studios di Venezia (gli stessi in cui Sade e la sua band incideranno successivamente l’album “Love Deluxe”), il loro quarto lavoro conferma le grandi doti della band, grazie a un suono di grande raffinatezza ed eleganza, un pop sofisticato con elementi di soul, funk, R&B e smooth-jazz, forte anche della calda, profonda e graffiante voce di Mick Hucknall. Proprio negli anni ‘80 la band diede al decennio un’altra faccia, essendo permeato quel periodo di sintetizzatori e drum-machine, grazie anche alla presenza di sax e sezioni fiati che riportavano ai grandi classici della black-music anni ‘70 aggiornandoli con stilemi anni ‘80.
“Stars” è il loro disco in cui per la prima volta non c’è traccia di cover della soul-music, come era abitudine fare nei primi tre. In questo lavoro, per fare le cose in grande, Hucknall arruola musicisti come Gota Yashiki, alla batteria, dopo aver ascoltato il suo lavoro di programmatore nei lavori dei Soul II Soul, gruppo soul britannico allora in voga. E ci sono anche il sassofonista Ian Kirkham e il compianto tastierista Fritz McIntyre, mentre in produzione viene riconfermato Stewart Lewine. Ai cori troviamo Dee Johnson e Myllenda Lay, a dare all’opera quell’impronta soul in più.
Come non lasciarsi catturare da pezzi come la trascinante funky-dance di “Something Got Me Started” o la intensa e avvolgente title-track, entrambi singoli portanti… Ottime anche “Thrill Me”, dal groove ipnotico, e le delicate e soavi “For Your Babies” e “Your Mirror”, mentre “Wonderland” è il pezzo più politicizzato dell’album, un’aperta critica all’operato del Partito Conservatore, all’epoca guidato da Margaret Thatcher.
“Stars” otterrà grande successo di critica e di pubblico, non solo in Inghilterra. Venderà oltre 9 milioni di copie in tutto il mondo e risulterà anche tra i dischi più venduti in Italia nel 1991, raggiungendo la seconda posizione. Forte anche della produzione ben calibrata e dei suoi arrangiamenti sontuosi, impeccabili e in cui c’è meno spazio all’elettronica (al contrario che nei precedenti lavori), l’album rappresenta lo zenit artistico per Mick Hucknall e soci, uno dei lavori di grande impatto degli ultimi 35 anni, in cui il pop viene liberato dai suoni sintetici del decennio precedente traghettandolo nell’ inizio degli anni ‘90, periodo in cui il soul viveva una seconda giovinezza grazie all’affermazione di movimenti come l’acid-jazz (che aggiornava il concetto di fusion e black-music anni ‘70), il contemporary R&B (che univa ritmi hip-hop a campionamenti soul e funky anni ‘70) e successivamente il neo-soul.
Insieme ai precedenti 3 album “Stars” dei Simply Red rappresenta un ottimo modo per avvicinarsi alla loro musica e tuttora è capace di dare una vera lezione di classe ed eleganza in musica.
Fonte foto: pagina ufficiale Facebook Simply Red
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