Berlusconi scenderà in piazza contro i magistrati ” sono un cancro della nostra democrazia”

berlusconi-toghe-rosseBerlusconi ha deciso di scendere in piazza per protestare contro la magistratura definita “un cancro della nostra democrazia”.  L’evento è stato programmato per il 23 Marzo e potrebbe svolgersi a Piazza S.Giovanni.

Non si tratta più delle accuse contro le “toghe rosse”, urlate fuori dalle aule di un Tribunale, ma di della volontà di respingere le ultime accuse (arrivate dai pm di Napoli), che si stanno occupando della presunta compravendita di senatori responsabili della caduta del Governo Prodi.

Berlusconi in questo periodo è travolto da scandali giudiziari di ogni sorta: il processo d’appello per i diritti tv, il processo Bnl-Unipol ,il caso Ruby, oltre all’ultimo scandalo targato De Gregorio.  Insomma una sfilza di accuse che piombano addosso in un delicato momento politico.

I toni usati dall’ex premier hanno tuttavia provocato la reazione della magistratura “Fermo restando il diritto di manifestare anche sui temi legati alla giustizia – spiegano  l’Anm Sabelli e Anna Canepa -, è inammissibile e inimmaginabile che un partito politico decida di scendere in piazza per condizionare l’azione della magistratura”.

Ma perchè Berlusconi cerca di accelerare i tempi? La spiegazione sta nel fatto che la maggioranza parlamentare ( sulla quale ha sempre contato ) non esiste più e  l’inchiesta dei pm napoletani sulla compravendita di senatori potrebbe portare al suo arresto. I giudici hanno dato infatti,  a Camera e Senato, l’autorizzazione a procede e firmato la richiesta per perquisire la cassetta di sicurezza depositata presso il Monte dei Paschi di Siena, che dimostrerebbe l’avvenuta corruzione di De Gregorio: ergo il nuovo Parlamento deciderà della sorte del Cavaliere.

Il presidente dell’Anm Sabelli precisa: “Sappiamo che la magistratura è amministrata in nome del popolo, ma agisce secondo la legge: non è un soggetto politico contro cui si può fare una manifestazione“, poi ricorda anche le parole del Cavaliere il giorno prima del voto, quando violò il silenzio elettorale dicendo che parte della magistratura è peggio della mafia siciliana: “In quel caso non siamo intervenuti per ragione di opportunità dato il momento delicato. Ma fare un paragone del genere offende non solo i giudici, ma tutti coloro che hanno perso la vita per mano della mafia”.

Sabelli, riferendosi alle indagini della procura di Napoli sul Cavaliere, dice: “Stiamo parlando di indagini preliminari e quindi non si comprende una proposta così forte come scendere in piazza“. E spiega: “Il nostro sistema è estremamente garantista e ci sono tutte le possibilità per difendersi dentro al processo”. Parlando infine delle eventuali reazioni della magistratura a seguito della manifestazione l’Anm  è cauto: “E’ ancora presto: per ora c’è solo l’annuncio. Se questa manifestazione inammissibile si concretizzerà, decideremo su come rispondere”.

Pronta la risposta di Angelino Alfano che avverte l’associazione dei magistrati : “Mai l’Anm si era spinta a diffidare, a tentare di impedire la manifestazione di un libero pensiero e di libere proteste in una piazza”- poi invita l’associazione “ a non superare i limiti delle leggi e della Costituzione a cominciare dagli articoli 21 e 49”.

Più forti i toni di Fabrizio Cicchitto che parla di “soluzione finale” per il PdlE evidente che siccome Berlusconi e il Pdl non sono stati liquidati per via politico-elettorale, ecco che scatta un’altra operazione, cioè un autentico assalto giudiziario che punta a una sorta di soluzione finale che non può esserci e non ci sarà, anche perché porremo davanti a tutti il fatto che ci troviamo di fronte a un uso politico della giustizia”.

di Simona Mazza

Foto: giustiziaquotidiana.it

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