“Donne Alfa dietro le sbarre” il nuovo libro di Simona Mazza

donne alfa

“Donne Alfa dietro le sbarre” è un romanzo crudo e poetico al tempo stesso. Composto da quattro storie che hanno come protagoniste delle donne incriminate di omicidio, spinge il lettore a riflettere sulla società e sul mondo femminile

“Donne Alfa dietro le sbarre”: carnefici o vittime?  

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Le quattro storie che compongono il romanzo “Donne Alfa dietro le sbarre” di Simona Mazza (foto a destra), ci trasportano in un ambiente in cui il disagio morale vissuto dalle protagoniste, spinge le stesse a macchiarsi di qualche delitto, finendo inevitabilmente in prigione.

La follia, lo sdoppiamento della personalità provocato dalla non accettazione di un vissuto opprimente, la famiglia disfunzionale, la noia, la ribellione, il femminismo, la vendetta, armano le mani di queste Donne Alfa. 

Hanno ucciso! Ma saranno davvero carnefici o sono solo vittime di un sistema “squilibratamente patricentrico”?

Questa la domanda che ci si pone dopo un’attenta lettura del testo.

Un volume che, in ogni caso, ci impone delle riflessioni e interrogazioni su come accompagnare la crescita dei nostri figli. Anche perché è proprio all’interno di un nucleo familiare scarsamente affettivo, che le “Donne Alfa” narrate dall’autrice, maturano la scelta di uccidere.

Un romanzo crudo e poetico  

La lettura scorre veloce. Il testo è ricco di colpi di scena, pathos, intriso di malinconia, crudo e poetico allo stesso tempo. Le prime tre storie ci presentano uno spaccato storico della situazione vissuta dalle donne nel Sud dell’Italia, nella provincia borghese. Una società in cui la donna è stata a lungo una figura marginale, repressa, costretta a svolgere il ruolo di mamma e donna perfetta, seguendo un “canovaccio” prestabilito. 

Deve essere una “Donna Beta” insomma! Remissiva, succube del padre padrone, del marito inflessibile, del fratello spione, priva di parola.

Una donna cui sono negati non solo il piacere e la sessualità, ma persino il diritto alla bellezza e l’esternazione di un cervello pensante. 

L’ultimo racconto invece ci porta in Cile, all’epoca del Golpe di Pinochet (11 settembre 1973). Qui si inserisce nel pieno della lotta politica, del femminismo, della contestazione armata. 

Realtà o finzione?

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Leggendo il romanzo si ha la sensazione di vivere sospesi tra la realtà dei fatti e la finzione. A tratti, i racconti delle protagoniste sembrano essere frutto di costruzioni oniriche. Quasi il riscatto da un ricordo che fa troppo male e che va cambiato con una narrazione più accettabile a livello psichico. 

«Queste quattro storie, dedali del negativo e dedali del risveglio dal momento in cui le protagoniste, presa consapevolezza della colpa, affrontano il carcere come espiazione del male commesso, sono narrate da Simona Mazza con moto frenetico, con linguaggio tagliente, particolarmente crudo, e tuttavia non esente a tratti da un certo pathos e da spunti poetici, come quando fa dire a Margherita, lanoressica, che sconta in carcere la pena per avere ucciso la madre e il fratello: lunica mia complice, adesso, è la luna. Dalle sbarre osservo le sue fasi, la sua luce rischiara le mie notti e quando si spegne anche il buio sembra confortante»– scrive Vincenzo Fiaschitello, autore della prefazione.

«Guardando agli eventi drammatici di cui si rendono protagoniste le quattro donne delle storie dellAutrice, a volte si ha la sensazione che quei delitti non siano reali, ma una sorta di vendetta onirica per sete di libertà, ora contro persone fisiche (madre, padre, fratello), ora contro la stessa noia che obnubila la volontà di vivere. 

Alla base di tutto c’è un punto fermo che indistintamente per tutti gli uomini della terra, maschi e femmine, ricchi e poveri, colti e ignoranti, è il desiderio che spinge a cercare la felicità, senza tuttavia rendersi conto che questa è un mito, una illusione e quindi impossibile da conseguire, perché il desiderio è sempre senza limiti. Agli uomini semmai si addice solo la gioia, che è un dono momentaneo e comunque mai diviso dal dolore» – conclude Fiaschitello. 

Le foto del libro sono di Francesco Rametta

Il romanzo è disponibile su Amazon. Per acquistarlo clicca qui

Foto di copertina Nicola Giordano da Pixabay

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