Valentina Tereshkova – La prima donna nello spazio

Ha avuto un infanzia difficile, Valentina Tereshkova, ma ce l’ha fatta. Ha inseguito i suoi sogni studiando, lavorando sodo e non fermandosi di fronte alle difficoltà. Alla fine li ha raggiunti.

Il 19 giugno del 1963 rientrò sulla Terra dopo aver completato la missione che le era stata affidata divenendo così la prima donna nello spazio. A soli 2 anni di distanza dalla prima missione umana: quella di Yuri Gagarin del quale Valentina era una grande ammiratrice.

La Tereshkova è russa. Ha contribuito alla realizzazione ed al successo del Programma Spaziale Russo che, come forse tutti non sanno, è stato il più all’avanguardia della storia. Gli americani sono atterrati sulla Luna per primi ma i veri pionieri sono stati i russi.

Nomi come Gagarin, Tereshkova e Leonov hanno cancellato il ricordo dalla storia di altri cosmonauti molto validi che però sono arrivati secondi. Erano tutti americani.

Anche nomi di oggetti come Sputnik, Venera e Sojuz hanno spostato nel dimenticatoio i nomi di altri satelliti e navicelle altrettanto stupefacenti. Anche queste erano tutte americane.

La storia è scritta dai vincitori. Certo. A meno che non si compia un’impresa tale da cancellare anche la storia. Come, ad esempio, arrivare per primi sulla Luna.

Hanno esplorato per primi lo spazio ed ancora oggi hanno una grande tradizione in materia. Sapete che gli astronauti che, venendo da tutto il mondo, devono andare in missione sulla ISS (International Space Station) vengono addestrati in Russia? E che le lingue ufficiali parlate in orbita sono due: il “Creolo Spaziale” (mix di inglese e russo) ed il Russo? Sulla ISS non si può andare in missione se non si conosce quest’ultima lingua ad un livello medio-alto.

I russi furono i primi ad inviare in orbita un satellite artificiale. Nel ’59 lanciarono una sonda verso la Luna e ne fecero atterrare un’altra che ne inviò le prime immagini, comprese quelle del lato non visibile dalla Terra.

Furono i primi a mandare un essere umano in orbita nel ’61 e la Tereshkova nel ’63. Gli Stati Uniti inviarono la loro prima donna in orbita, Sally Ride, quasi 20 anni esatti dopo: nel 1983.

Eseguirono il primo lancio con equipaggio composto da più di una persona e le prime attività extraveicolari. Furono i primi ad far atterrare una sonda su un altro pianeta (Venere), i primi ad avere un satellite in orbita intorno alla Luna, a manovrare un Rover telecomandato dalla Terra, i primi ad avere una stazione orbitale ed i primi a far atterrare un sonda su Marte.

Tutto questo avvenne nel 1971

Perciò l’ambiente in cui si è formata Valentina è stato fortemente competitivo: c’era la cosiddetta “corsa allo spazio” da vincere contro l’America ed inoltre il contesto accademico era a forte predominanza maschile.

La scienza ha sempre trattato tutti più o meno alla stessa maniera, senza distinzioni. Dando pari opportunità. Tuttavia dobbiamo considerare che queste vicende accadevano negli anni cinquanta e sessanta dove, per una donna, era molto più difficile emergere.

Valentina era figlia di un militare dell’esercito Russo che morì durante la seconda guerra mondiale quando lei era una bambina. Appena poté iniziò a lavorare e fece l’operaria e la sarta. Contemporaneamente studiò e coltivò le sue passioni. Amava il paracadutismo e divenne cosmonauta nel 1962 vincendo un concorso.

Un modello della Vostok 6

Nel 1963, il 16 giugno, partì con la missione Vostok 6 che faceva parte del Programma Spaziale Vostok. Lo scopo era quello di fotografare la Terra dalla sua orbita e quello di raccogliere alcuni parametri scientifici tramite sensori e sonde.

Dopo quasi tre giorni di missione rientrò sulla Terra. Ha scattato numerose immagini del nostro pianeta, comunicato via radio con Mosca e raccolto alcuni dati inviati poi sulla Terra. Atterrò nel territorio dell’attuale Kazakistan eiettandosi dalla capsula della navicella e paracadutandosi.

La parata per celebrare il rientro dell’astronauta

Oggi è l’anniversario, il 56°, del suo rientro a casa

Fu accolta con tutti gli onori che si devono a chi compia una grande impresa. La sua missione fu propagandata al fine di sottolineare la supremazia sui concorrenti americani ma ciò non toglie nulla al valore di ciò che era stato fatto. Si trattò, infatti, di una importante missione. Sia dal punto di vista tecnico che scientifico.

Oggi viviamo in un epoca in cui andare nello spazio sta diventando semplice quasi come prendere un aereo. Alcune agenzie (tra cui quella di Elon Musk – interessante magnate californiano) stanno lavorando per l’organizzazione e la vendita al pubblico di viaggi turistici in orbita attorno alla Terra.

Oggi Valentina si occupa di politica e la sua nazione non la ha dimenticata. Le tributa gli onori che merita ogni volta che può. Come ai giochi olimpici invernali di Sochi per esempio.

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