Sabato 7 febbraio, si è tenuto l’incontro “’Expo delle Idee” presso l’Hangar Bicocca di Milano. Per l’occasione sono stati allestiti 42 tavoli mediatici e si sono incontrati 5000 esperti provenienti da ogni dove.
L’obiettivo, come ha spiegato il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, promotore con Expo dell’iniziativa, è quello di scrivere la “Carta di Milano”un patto ideato per pensare nuove politiche per nutrire il mondo, da consegnare al segretario dell’Onu Ban Ki-Moon.
La sfida contenuta sul tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” è stato il fulcro dell’intera giornata.
E in effetti il dibattito di questi giorni ha fatto emergere il quadro reale dello stato di profondo disordine dell’economia mondiale, che considera il suolo come un contenitore vuoto che si può riempire a piacimento, senza tener conto del fatto che il suolo è un ecosistema su cui si basa la vita sulla terra.
Poiché si tratta di un bene non facilmente rigenerabile, l’indiscriminata cementificazione non solo sottrae il suolo all’agricoltura, danneggiandola, ma amplifica gli effetti devastanti delle alluvioni , poiché le piante proteggono dall’erosione ed i campi verdi assorbono la violenza dell’acqua piovana.
L’illusione di onnipotenza ed i successi dell’agricoltura industriale, ci hanno invece portato a sottovalutare i rischi ambientali, così dagli anni 50 l’uomo ha cocciutamente violentato la natura, senza curarsi dei danni provocati al suolo, natura e ai suoi equilibri.
Anche l’ostinazione verso le piante Ogm (organismo geneticamente modificato) alla lunga hanno dimostrato la loro fragilità.
Da poco si è infatti scoperto che a dispetto della manipolazione, il miracolo dei semi ibridi è dipendente dal crescente uso della concimazione chimica.
A tal proposito, lo storico francese Paul Bairoch, ha svelato l’arcano del miracolo alimentare del secolo scorso. “Tra i primi del 900 e il 1985 i rendimenti del grano sono cresciuti nei vari paesi d’Europa di 3 o 4 volte. Ma nello stesso periodo il consumo di fertilizzanti chimici nelle campagne della Germania è aumentato 9 volte, 17 volte in Italia, 20 in Spagna, Quella fertilità non veniva dai suoli d’Europa, ma dai fosfati estratti in Marocco o nelle isole del Pacifico, dall’azoto prodotto industrialmente col petrolio pompato in qualche angolo del mondo”.
di Simona Mazza
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