Da Parigi, un inverno all’insegna della rivisitazione classica

slide01-kopia1L’autunno e l’inverno sfilano per l’uomo nella città degli innamorati europea: dopo Milano, Parigi fa la sua comparsa per lo stile maschile. I ricami francesi si susseguono da mercoledì, dove tra una collezione e l’altra notiamo che il nero spicca in tutte le sue sfumature.

L’uomo di Guillaume Henry, designer di Carven, è vestito di un’eleganza d’oltreoceano, sbarcata dagli albori ottocenteschi in un intreccio artistico quasi sbiadito di tagli classici di quell’epoca rivisitati in chiave moderna attraverso mood ammorbiditi e scarpe luccicose. I pantaloni, anche in Francia, sono accorciati prima di arrivare alla caviglia, il collo è rigido, le spalle sono tozze così come tutti gli abiti oversize che mantengono la malleabilità originale dei tessuti che sulla silhouette propongono un allure grezzo. Henry, come molti suoi colleghi, fa della lana l’elemento chiave della linea insieme al caldo velluto e al tweed tra giochi di terra bruciata e grigio.

Più colorato invece è l’uomo di Kenzo, stratificato sopra da diversi capispalla che si alternano insieme a lamine in plastica. Molte maglie con cappuccio e tanti peacoat con degradé sulla schiena si affiancano ad improbabili giacche formali con impunture asimmetriche. Tra le stampe ritroviamo paesaggi e attrezzi da lavoro sdrammatizzati da lucidi colori accesi come il lime, animati alle volte in stile neon anche sui maglioni. Kenzo disegna quindi una collezione che rompe i canoni stilistici classicheggianti, un po’ come tutti stanno cercando di fare in questo momento, rinvigorendo la forma di tagli asimmetrici e inaspettati. Gli accessori arricchiscono la collezione a-i, come la borsa messenger metallizzata o le scarpe antinfortunistiche che sono da inno all’uomo sempre impegnato dal lavoro.

C’è chi riesce, poi, a rendere iperlussuoso lo stile sportivo del uomo contemporaneo. La collezione disegnata da Veronique Nichanian per Hermes è innaffiata dall’arteria della sartorialità, linea guida del brand francese che ama vestire il maschio di tessuti ricercati e di abiti super sexy anche se sportswear. Inchiostro, cammello e cuoio si alternano sulla passerella e colorano i pezzi comfort di una collezione all’insegna della portabilità.

Posso dirmi però particolarmente innamorato del “bosco creativo” di Berluti. Una collezione invernale particolarmente elegante.

Gli abiti Berluti rispecchiano i canoni e le esigenze del bon ton maschili, il ritratto creato da Alessandro Sartori è sicuramente ricco di charme e unicità. La maison, appartenente al guppo Lvmh, ha sfilato ufficialmente per la prima volta, in un allestimento deluxe. Dal 2011 il designer ha preso in mano le redini di un mondo nato nel 1895 a Parigi e che si occupava solo di calzature. Nel 2014 possiamo ammirare una collezione completa di outfit spettacolari per l’uomo moderno, che ama farsi ricordare.

Sartori idea un’intera collezione attraverso l’osservazione del legno, materiale molto presente nei laboratori di scarpe, riproposto e rivisitato però nei colori e nelle forme della collezione: terra di siena, marroni, pantaloni che cadono dritti con tanto di piegone iperelegante sono solo alcuni elementi se affiancati poi da trench blu e blazer navy, cravatte ascott tortora e rosso vivo. Sotto ogni giacca c’è il gilet coordinato, i giubbini sono in cachemire  e le borse di cervo opaco arricchiscono una collezione all’insegna della bellezza maschile: chapeau!

di Mauro Stano

foto: designandculturebyed.com

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