Giochi di Sochi: le tensioni e le critiche sulle Olimpiadi russe

LaStampa_itUna donna di 26 anni si è fatta esplodere davanti ai metal detector della stazione della città di Volgograd (Russia), provocando la morte di almeno 16 persone e il ferimento di varie altre decine. E’ già il secondo attentato mortale che colpisce la città nel giro di pochi mesi. Il sospetto è che dietro le due azioni si celino i secessionisti ceceni, i quali avevano promesso che “si sarebbe fatti sentire” con l’avvicinarsi dei Giochi Invernali che saranno ospitati dalla vicina città di Sochi.

Vladimir Putin si trova quindi ora costretto ad affrontare un ulteriore grave problema legato a queste Olimpiadi, oltre alle critiche dovute alla cosiddetta “legge anti-gay”, alla vicenda delle Pussy Riot e alle critiche, portate anche dal governo italiano, seguite all’arresto degli attivisti di Greenpeace impegnati in azioni contro piattaforme petrolifere in acque russe.

Le accuse di “Paese omofobo” erano state già rivolte alla Russia quest’estate in occasione dei mondiali di atletica svoltisi a Mosca, quando molti atleti e molta parte dell’opinione pubblica internazionale avevano messo sotto accusa la già citata legge, la quale però era fortemente difesa da Putin. Fece anche scalpore un bacio, subito – frettolosamente – letto dalla stampa come una critica al provvedimento, che due atlete russe si scambiarono sul podio: fioccarono anche paragoni con Tommie Smith, quello della famosa foto con il guanto nero sul podio a Città del Messico. Questo per dimostrare l’importanza data alla questione anche nel resto del mondo.

Tutto ciò è culminato con il recente annuncio di boicottaggio della cerimonia di apertura dei Giochi da parte del presidente francese Hollande, di quello tedesco Gauck e di Barack Obama, che manderà in sua vece la tennista Billie Jean King, famosa icona dei movimenti omosessuali.

Sono forse da ricollegare ad un tentativo di ricucire i rapporti diplomatici le decisioni di scarcerazione delle Pussy Riot – sulla cui sorte è concentrata buona parte dei canali di informazione europei – e degli attivisti di Greenpeace – provenienti da molto Paesi – che erano stati arrestati con l’accusa di “pirateria”. A questa vicenda si era interessata anche la Farnesina, che chiedeva insistentemente alla Russia la liberazione dell’italiano Cristian D’Alessandro.

L’ultima polemica che Putin deve affrontare – dopo l’attentato – riguarda i sistemi di sicurezza messi a punto per Sochi 2014, che molti hanno definito inutili e dispendiosi. In particolare sono stati messi sotto accusa i metal detector  “colpevoli” di generare raggruppamenti di persone che rappresenterebbero un ottimo bersaglio per attentati terroristici e di essere perciò poco utili a fini di sicurezza o quasi controproducenti: come i fatti di Volgograd sembrano confermare.

di Lorenzo Masucci

foto: lastampa.it

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