L’ammiraglio De Giorgi batte cassa al governo Letta

MARINAMILITAREL’ammiraglio Giuseppe De Giorgi ha lanciato un appello durante la festa della Marina, voluta da Mussolini nel 1939 per commemorare “ Premuda” (l’affondamento in Adriatico della corazzata austro-ungarica Santo Stefano per mezzo dei Mas della regia marina, in cui persero la vita 89 persone).

 Il nuovo capo di Stato maggiore delle forze navali ha chiesto al Governo Letta di acquisire nuove navi da guerra, affinché la flotta italiana, che sta vivendo “uno dei periodi più difficili della storia post bellica” possa uscire dal rischio default, dal momento che “nell’ultimo decennio sono entrate in linea solo 10 navi, a fronte della radiazione di 20”.

“E’ necessario e urgente avviare nuovi programmi d’investimento per rinnovare la flotta della marina militare che si sta pericolosamente assottigliando nei numeri e nelle capacità e a breve non sarà più in grado di tutelare gli interessi nazionali: solo così si salva la marina militare, che altrimenti nel 2025 cesserà di esistere come forza operativa”. De Giorgi poi aggiunge “ Entro il 2025, si prevede la dismissione di altre 51 unità (47 navi e quattro sommergibili), con il rischio concreto della pressoché completa estinzione della Flotta come forza combattente “tutti i settori risentono, infatti, di anni di sottofinanziamento, a partire dal personale ed includendo le infrastrutture e gli arsenali, ma il problema di fondo, ormai ineludibile, è la graduale scomparsa della flotta”.

La soluzione indicata da Capo di stato maggiore è quella di avviare un piano di costruzione navale che “salverebbe anche il settore strategico della cantieristica militare, scongiurando il rischio della cassa integrazione per circa 20.000 lavoratori e rilanciando una realtà d’eccellenza italiana”.

Tradotto in termini concreti, sarebbero necessari circa 10 miliardi in dieci anni, che assicurerebbero altresì un ritorno fiscale (nelle casse dello Stato), pari a 5 miliardi e 6,8 miliardi, per il mancato ricorso alla cassa integrazione per circa 20.000 occupati.

De Giorgi, a dire il vero, non accetta che la Flotta sia sottostimata e scarsamente finanziata “in termini di budget rispetto ad esercito e aeronautica” ( si riferisce in particolare ai costi esosi degli F35). Certo che fra le spese dei cacciabombardieri e le fregate, in ballo ci sarebbero tanti quattrini.

De Giorgi, infatti, chiede cassa per le fregate multi-missione Fremm da 5,68 miliardi, per le quali Roberta Pinotti, sottosegretario alla Difesa, ha sbloccato un primo finanziamento da 749 milioni di euro e ne ha promesso un secondo entro fine anno. Si tratta di un programma di riarmo navale che dovrebbe portare all’acquisizione di dodici unità multiruolo di tipo Lcs (Litoral Combat Ship, ovvero navi da combattimento costiero).Per chi fosse interessato a numeri, la cifra totale per finanziare il programma è di 3,6 miliardi.

di Simona Mazza

foto: Dipendenti statali 

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.