Il legno del banano: ecosostenibile e amico del Terzo mondo

Mario e Marco Cassin, padre e figlio, provengono da una famiglia che ha una quasi centenaria tradizione nell’industria del legno. Beleaf, ovvero Biologically Engineered Leaf, è il loro progetto. Nato nel 2011, è oggi un marchio registrato. Consiste nel recupero del legno derivante dall’abbattimento delle piante di banano per ricavarne pannelli, impiallacciature, assi per il parquet, ma anche mobili e oggetti di design.
Forse non tutti sanno che, una volta raccolte le banane, gli alberi vengono abbattuti per facilitare la crescita della generazione successiva. Alla fine del raccolto, dunque, la piantagione si presenta come un’intera distesa di pezzi di tronco, che vengono lasciati sul terreno in quanto aiutano a mantenere la terra alla giusta umidità e impediscono la crescita di altre erbe infestanti. Tuttavia, mentre il legno marcisce, rilascia nell’ambiente migliaia di tonnellate di CO2. Se pensiamo che le banane vengono raccolte ogni sei-nove mesi e che nel mondo ci sono più di 10 milioni di ettari di piantagioni, risulta subito chiaro che il potere inquinante di questo processo non va sottovalutato.

Da qui l’idea di riutilizzare il legno del banano, che è valsa a Beleaf il premio come Best of the Best Interzum Award 201, durante la principale esposizione del settore che si tiene a Colonia, in Germania.
Ancora una volta vediamo moltiplicarsi le iniziative che vedono protagonisti materiali di scarto e rifiuti. L’innovazione oggi non consiste –solo- nella ricerca di nuovi materiali, ma anche e soprattutto nel cercare di riutilizzare ciò che già abbiamo e che viene sprecato in quanto tradizionalmente considerato di bassa qualità.
Il legno di banano è un materiale versatile e dalle grandi potenzialità. Non solo un suo utilizzo su larga scala rallenterebbe la deforestazione, ma consentirebbe anche un risparmio elevato di risorse. Colle, innanzitutto, grazie alle resine naturali già presenti nelle sue fibre. Acqua, in quanto il banano ne contiene in quantità e non necessita quindi di un ulteriore impiego durante i processi industriali.

Lodevole è anche il risvolto sociale di Beleaf, che ha scelto di utilizzare per la raccolta del legno solo manodopera proveniente da piccole imprese locali nelle aree più povere del mondo, mentre non collabora con le piantagioni gestite dalle multinazionali.

Non a caso il progetto è sostenuto, in Italia, anche dal WWF, che ha auspicato una diffusione del modello ideato da Beleaf in tutti i Paesi del Terzo mondo esportatori di banane.

di Eleonora Alice Fornara

foto: immaginidalmondo.net

1 risposta

  1. Davy

    Tronchi? Ma il banano e classificato come erbacea… Nessun legno nel banano,magari si.usano le fibre intrecciate.o pressante.per creare.un.materiale.più.solido…

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