Zephyrus: il primo velomobile made in Italy conquista tutti

B7AjxC8CEAADMb4Spesso le migliori invenzioni vengono alla luce per caso e proprio il caso ha voluto che una delle più geniali innovazioni nel campo della cosiddetta “mobilità alternativa” sia stata partorita da un imprenditore  “semi profano” del settore. La bizzarra “creatura” ha il nome di un vento: Zephyrus, ovvero il primo “Velomobile” 100% Made in Italy. Nel nostro Paese l’autore del progetto ha già richiamato l’attenzione di curiosi, esperti e media.

IL PADRE DI ZEPHYRUS

unnamed (4)L’inventore del trike è Gionata Scrofani. L’ideatore opera allinterno della Italian Dream Cycle, una divisione Orthotecnica per lo studio e la realizzazione di veicoli alternativi, che ha sede a Gallarate (Milano). Lazienda realizza ortesi, ausili e protesi su misura per disabili e lamore per il sociale è stata la scintilla che ha spinto il giovane a realizzare lo straordinario progetto. Gionata Scrofani ci spiegherà in questa sede tutti i dettagli e le curiosità relative allinvenzione.

Chi è Gionata Scrofani e di cosa si occupa nella vita?

Nella vita sono un Tecnico Ortopedico con specializzazione in ortesi e protesi in carbonio ad alto contenuto tecnologico. Grazie ad una parentesi di diversi anni in svizzera in campo aeronautico, ho potuto perfezionare le tecniche di laminazione ed utilizzo dei materiali compositi. Sono un appassionato di auto e moto. Di recente ho scopertoil piacere della bicicletta e mi sono appassionato a questo mezzo così antico eppure così moderno.

Come è nata l’idea di progettare Zephyrus?

unnamed (3)Zephyrus è un progetto di mobilità alternativa. Nasce dalla passione per la bicicletta e dalla scoperta della pedalata reclinata, molto utilizzata all’estero. La bicicletta presenta diversi limiti: limiti legati agli agenti atmosferici, al freddo, alla sicurezza, al comfort. Zephyrus supera questi limiti perché è sicuro, non si cade, si è più visibili e protetti. Non teme buio, acqua e freddo ed è estremamente confortevole, grazie appunto alla posizione di pedalata reclinata. Una posizione simile a quella delle cyclette reclinate tanto utilizzate nelle palestre. In versione a pedalata assistita è in grado di percorrere 100Km circa con solo 1 euro di elettricità con una velocità media pari a quella delle automobili nel circuito urbano.

Si tratta di un ibrido che avete definito Velomobile. Ci spiega come mai?

I Velomobili o Vèlocouchè sono mezzi nati e diffusi nel nord Europa, soprattutto in Olanda, da oltre 20 anni. Zephyrus però si differenzia sostanzialmente da questi progetti perché non è concepito per un uso prettamente sportivo, ha un’accesso comodo, ha una linea accattivante, ha una buona capacità di carico e può ospitare persone di tutte le taglie. In versione a pedalata assistita può sostituire tranquillamente l’auto su tragitti di 20-30Km come quello per recarci al lavoro. In Francia l’utilizzo della bicicletta è incentivato col contributo di 20 centesimi al chilometro. Con mezzo come lo Zephyrus si potrebbe risparmiare su bollo, manutenzione, assicurazione, svalutazione dell’auto e guadagnare sia a livello economico che psico-fisico.

 In cosa differisce rispetto ai mezzi tradizionali ?

In aggiunta a ciò che ho detto nella domanda precedente, posso sottolineare che grazie all’aerodinamica vantaggiosa è in grado di viaggiare a 40Km/h con soli 180watt, contro i circa 300watt di una bici tradizionale. 

Ci descrive le caratteristiche tecniche del mezzo? Quanto pesa, quanto è lungo, materiali, altezza, accessori, design ecc tipo di pedalata, cambio ecc.

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unnamed (1)Lo Zephyrus ha un peso di circa 34 Kg, grazie ad un cambio ibrido Bdc/Mtb. Può affrontare le salite a 6Kh/h e le discese a 70Km/h. E’ lungo 2,5 metri come una smart. Eelettrificabile ed ha molti vantaggi rispetto alla bici tradizionale. Intanto si pedala comodi in posizione reclinata con la schiena adagiata su un comodo sedile. Poi si è riparati dalle intemperie, si è più visibili grazie all’impianto luci da auto e più veloci grazie all’aerodinamica. La meccanica è un misto alluminio-acciaio ed è di derivazione F1 a triangoli oscillanti. Ha una carrozzeria superleggera in fibra di vetro, carbonio e resina epossidica completa di luci, indicatori di direzione, cupolino con plexiglass trasparente, verniciatura con colore RAL a scelta. Sospensioni sulle tre ruote con ammortizzatori.

Si può personalizzare?

E’ un prodotto al momento artigianale, è quindi possibile personalizzare molti aspetti: dalla veste grafica, al colore, ai componenti, al tipo di sedile fino al tipo di motorizzazione.

Quanto è veloce e da che dipende la velocità?

La velocità dipende dalla potenza del motore che poi è il pilota in primis, dagli attriti e dall’aerodinamica in secundis. Lo Zephyrus non nasce come mezzo da record ma come mezzo per tutti i giorni, comodo e con capacità di carico. Nonostante questo è in grado di raggiungere i 60Km/h con la sola forza delle gambe. Con 1,5Kw, poco più di un Cv, è in grado di superare i 100Km/h, un’auto avrebbe bisogno di 40-50 cavalli.

Sicurezza stradale: avete dichiarato che è il mezzo più sicuro giorno e notte. Da cosa dipende questa straordinaria sicurezza?

Lo Zephyrus è più sicuro di una bicicletta. Di giorno è più “accettato e visibile perché somiglia ad un’auto sportiva. Con colori come l’arancione è visibile ad un chilometro di distanza. Di notte invece è estremamente visibile grazie ad un’impianto luci in stile automobilistico, ad un faro da 1800 lumen ed il clacson. E’ dotato inoltre di bande rosse catarifrangenti su entrambe le fiancate. Impossibile non vederlo.

Il fatto che sia basso non lo rende pericoloso?

E’ basso ma non troppo. E’ alto 1,10 metri ma è possibile applicare un’ulteriore bandiera di segnalazione. Durante la presentazione ufficiale è stato possibile provare il mezzo e le persone scese sono rimaste stupite dal fatto che le auto si fermavano nelle rotonde per dare la precedenza. Io uso un mio Zephyrus e a volte una bici da corsa ma mi sento estremamente più sicuro con lo Zephyrus.

Risponde ai requisiti li legge per poter viaggiare su strada? È omologato?

 Per il codice della strada è un Velocipide, una bicicletta. Non serve nulla nemmeno in presenza di pedalata assistita. Può circolare su strada, nelle ciclabili, nelle zone a traffico limitato, nei centri storici.

Chi può guidarlo?

Lo Zephyrus può essere guidato da chiunque, da un bambino fino ad ultrasettantenne. Non ci sono limiti al suo utilizzo.

Chi vi ha commissionato ad oggi il Velomobile ?

Ad oggi lo Zephyrus è stato acquistato da persone molto diverse. Dal fisioterapista verde per andare al lavoro, al collezionista; dallo sportivo, al pensionato per sostituire lauto; dallimprenditore come veicolo pubblicitario. al ragazzo disabile come alternativa allauto, perfino dall’insegnate di educazione fisica per recarsi al lavoro etc.. Persone molto diverse e con diverse esigenze hanno scelto lo stesso mezzo.

Quanto costa?

Al momento, come accennavo, è un prodotto artigianale, costruito quasi interamente dal sottoscritto. I prezzi partono da 4500 euro più Iva a salire. Per la motorizzazione elettrica bisogna aggiungere 1500 euro.

Ambiente e consumi

In versione a pedali consuma solo i grassi corporei. In versione a pedalata assistita è in grado di percorrere 100Km con meno di un’euro. Molto dipende dal tipo di percorso e dal contributo del “motore” umano.

Può essere una soluzione eco compatibile di massa?

Non credo potrà essere un veicolo di massa, anche perché la massa segue quello che impone la pubblicità. Inoltre la storia ha portato l’automobile dalla cinquecento al Suv, in una direzione opposta rispetto al buon senso e ad una mobilità sostenibile. Sarà un mezzo per pochi “illuminati” ma potrà avere una maggiore diffusione se il prezzo si potrà abbassare con una produzione industriale.

Sicurezza del mezzo: come e dove si può parcheggiare? È‘ previsto un antifurto specifico?

Lo Zephyrus si può parcheggiare ovunque, come una comune bicicletta. Si può legare ad un palo ma è anche possibile dotarlo di antifurto con telecomando e localizzatore Gps. Resta comunque un mezzo unico, difficile pensare di rivenderlo senza essere individuato.

Quando è nato il suo amore per le bici?

Da motociclista mi sono appassionato alla bicicletta pochi anni fa. Poi ho scoperto la posizione di guida reclinata, poi l’autocostruzione, Col primo veicolo a tre ruote autocostruito ho partecipato alla 9Colli, 205Km e 3600 metri di dislivello. Fino ad arrivare ad un progetto complesso come lo Zephyrus.

di Simona Mazza

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