PokemonGO: quando il sogno di una generazione diventa realtà

imageNoi, generazione anni ’90: chi di noi non ha mai sognato di ricevere la fantomatica lettera di ammissione ad Hogwarts e/o di diventare il miglior allenatore di Pokémon? Da bambini, realtà improvvisate in un giardinetto; dopo 10 anni, sogni abbandonati nel dimenticatoio…per lo meno finora. Perché sì, luglio 2016 ci ha donato il miglior regalo che potessimo aspettarci o non aspettarci, la possibilità di riscatto per il bambino che è in ognuno di noi: PokemonGO.

Una semplice App?

PokemonGO è un app ideata per iOS e Android da Nintendo e Pokemon Company, sviluppata in collaborazione con Game Freak e Niantic; un’app gratuita, facilmente scaricabile dai rispettivi store, Apple e Play. Diversamente dal gameplay online su PC di Harry Potter, Pottermore, Pokemon Go concede ai suoi players una vera e propria realtà aumentata (grazie anche all’uso del GPS) che permette un coinvolgimento totale, un’immersione nel nostro nuovo mondo abitato dai Pokemon. Dopo aver creato il proprio personaggio, con tanto di nome e personalizzazione dell’avatar, si passa alla scelta di uno dei tre Pokemon starter -Charmender, Bulbasaur e Squirtle- per poi dare inizio all’avventura.

Come giocare:

Dopo aver creato l’avatar e scelto il Pokemon starter, lo scopo del player è quello di conquistare più palestre e di catturare più Pokemon possibili: in che modo? Girando per le vie della città, visitando musei, monumenti e luoghi pubblici segnalati dalla mappa all’interno dell’app: esplorando dunque posti reali che ci permetteranno di incontrare nuovi Pokemon e di lottare per la conquista di medaglie, dopo aver sconfitto gli allenatori capo delle diverse palestre. Così come nel videogioco, potranno sfuggire all’ultimo dalle Pokéball, scappare dall’incontro o essere catturati; in ogni caso, i Pokemon, per la prima volta, saranno inseriti nella nostra realtà.

Intanto in Italia non ha atteso a formularsi una community enorme, raggruppatasi nella pagina Facebook Pokémon Go Italia.

Tanto rumore per nulla?

Conosciamo tutti la storia di Central Park: una folla incredibile, urla, gente che correva, tutti connessi col proprio smartphone: tutto questo per una caccia al Pokemon Vaporeon, una delle possibili evoluzioni di Eevee. Ultimamente è diventata nota ai più anche la storia del 25enne neozelandese Tom Currie, che ha deciso di lasciare per due mesi il proprio lavoro così da poter catturare più Pokemon possibili: pare ne abbia già presi più di 50 su 151 e, proprio per questo, sia diventato uno dei più forti players del server. E ancora, pedoni che intasano autostrade, ragazzi che si aggirano di notte per le strade delle città con gli smartphone in mano -io stessa devo confessare di aver accompagnato i miei amici in una missione notturna alla conquista delle “palestre” di Roma Nord-. C’è chi parla di esagerazione, di una Pokemon-mania, di una nuova droga per giovani annoiati. Forse la vera esagerazione è incorrere in giudizi affrettati su questo coinvolgente revival che nessuno di noi, fino a qualche anno fa, poteva immaginare.

Cosa ci aspetta:

Ormai abbiamo capito che per diventare un vero e proprio allenatore di Pokemon basta uno smartphone e tanta voglia di camminare. Ma cosa succede quando la batteria del nostro telefono ci abbandona? Risponde a questo problema la nuova estensione di PokemonGO, PokemonGO Plus: un braccialetto dotato di dispositivo Bluetooth che si connette all’app installata sul nostro dispositivo mobile e che permette di continuare a giocare anche dopo lo spegnimento di quest’ultimo. Attraverso vibrazioni e led ci segnalerà la presenza di Pokemon nelle vicinanze così da consentirci addirittura di catturarli, premendo semplicemente un pulsante. Si tratta di un’alternativa meno impegnativa, che ci permette di giocare senza fissare in continuazione lo schermo del telefono e che, tra l’altro, pesa solo 13 grammi.

Non resta nient’altro da dire: scaricare, installare e…Gotta catch’em all

-giocando sempre con responsabilità-

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