Matteo Renzi, come tornare a condizionare l’Italia in poche mosse

Matteo Renzi. Era uscito di scena. Poi è arrivata la crisi di governo agostana e, contrariamente a quello che aveva sempre detto, ha aperto al governo Pd-5Stelle. Un’operazione resa possibile dall’esigenza di disinnescare l’aumento dell’Iva e di evitare che Salvini ottenesse “pieni poteri” in caso di elezioni anticipate.

Dopo la formazione del governo Conte 2, la seconda mossa. Matteo Renzi ha creato i suoi gruppi parlamentari ed è diventato decisivo per la sopravvivenza del nuovo governo bypassando Zingaretti da posizioni di forza. Ora Di Maio sarà costretto a sedersi al tavolo proprio con colui di cui aveva chiesto l’esclusione per trattare la composizione del Conte 2. Chapeau!

Non solo Salvini, anche Grillo, Di Maio e Zingaretti messi sotto scacco da Matteo Renzi

Con la creazione del suo nuovo soggetto politico – Italia Viva – ora Matteo Renzi ha in mano le leve del Conte 2. Sarà infatti lui a dettare l’agenda. Non sappiamo se sia stato più sprovveduto Grillo, Di Maio o Zingaretti, fatto sta che il Movimento ha perso definitivamente la sua connotazione anti-establishment ed alternativa a Renzi.

Nel caso che Grillo e Di Maio si oppongano ai suoi desiderata, la minaccia di staccare la spina sarà sempre dietro l’angolo. Il Movimento è al governo ma dipende completamente da Renzi perché non ha la maggioranza dei ministri, spartiti alla pari col Pd.

Un suicidio politico che svaluterà la funzione del M5S, relegandolo a costola minoritaria del PD. Con il beneplacito di Giuseppe Conte, troppo in prima fila per schivare da solo le pallottole mediatiche di Salvini. Meglio usare Renzi come scudo. Proprio su questo i due avrebbero raggiunto un accordo.

Zingaretti si ritrova anch’egli fuori gioco in un governo che non voleva e con i gruppi parlamentari pieni zeppi di renziani. Non a caso Lotti, Guerini e Morani non hanno lasciato il Pd. Il Matteo toscano, pur uscendo dal partito, vi rimarrà attraverso i suoi uomini, controllandone le decisioni. Zingaretti in agosto aveva avuto l’occasione di tornare a votare e di decidere a suo favore le candidature per il nuovo parlamento. E’ invece caduto nel tranello di Renzi e ha percorso la strada suicida del governo con Conte e Di Maio.

Come risulta a Milanofinanza.it, alla truppa di 41 parlamentari di Italia Viva sono pronti ad aggiungersi altri 5 senatori e almeno altrettanti alla Camera provenienti da Forza Italia. In un’intervista ad Affari Italiani, Maria Elena Boschi ha infatti annunciato l’entrata di altri 10 parlamentari nei prossimi giorni. In tal modo Italia Viva potrà arrivare a quota 50.

Prossime mosse di Matteo Renzi

Scippata a Zingaretti e a Di Maio la golden share dell’esecutivo, l’obiettivo dell’ex premier è adesso soltanto uno. Vuole tornare a Palazzo Chigi prima della scadenza naturale della legislatura senza passare per le elezioni. Non vuole rischiare di andarsi a contare con il suo omonimo Matteo Salvini. In questo, ha l’appoggio di Mattarella che gli deve l’elezione al Quirinale.

Ma il disegno di Renzi prevede anche la prosecuzione dell’Opa nell’elettorato moderato che non si trova a più a suo agio in Forza Italia o che vota Di Maio o Salvini per mancanza di alternative. Sarà un cammino difficile e accidentato ma il fiorentino ci proverà. Il suo problema è che non può giocare da solo, quindi deve necessariamente presentarsi alla guida di un centrosinistra, sia pur moderato ma di cui faccia parte quanto meno il Pd.

Non può escludersi che il progetto renziano possa comprendere anche un personaggio come Giuseppe Conte. L’attuale premier, infatti, più di una volta ha dato prova di un facile trasformismo. Qualora gli convenga, sembra proprio adatto a strizzare l’occhio alla politica renziana. Magari portandosi appresso un buon numero dei suoi sempre più numerosi fedelissimi pentastellati.

Ritorno al proporzionale, come ai tempi della Prima Repubblica

Volenti o nolenti, si torna alla logica puramente proporzionale della Prima Repubblica. Con i leader pronti a scambiarsi la poltrona di Presidente del Consiglio lasciando immutata la coalizione di governo. Proprio come ai tempi del Caf di Craxi, Andreotti e Forlani.

Il principale destinatario dell’Opa renziana, Silvio Berlusconi sembra che sia indeciso se cedere tutte le azioni di Forza Italia a Italia Viva. I suoi collaboratori “d’assalto” gli consiglierebbero di restare con il sovranista Salvini. Ma accordandosi con Renzi potrebbe evitare l’approvazione della legge sul conflitto di interessi tanto cara a Di Maio. E poi, a Strasburgo, dove il cavaliere milita tra le fila del PPE, Salvini è visto come il fumo negli occhi.

Intanto, sembra che il filo dei collegamenti tra Berlusconi e Renzi siano tenuti in mano dal solito Gianni Letta, ma anche grazie a Marina Berlusconi. La titolare della Mondadori, infatti, ha necessità di trovare uno sponsor politico per quando il padre non ci sarà più. Un’altra congiunzione astrale che sembra favorevole all’ex sindaco di Firenze.

Infine, Renzi, dopo l’Opa sul partito di Berlusconi, potrebbe andare a pescare consensi anche nel grande bacino degli indecisi. In effetti ha dichiarato che vuole sfidare a 360 gradi Salvini e il suo populismo anche al Nord. Parlando direttamente alla gente e agli imprenditori. Predicando un ritorno al riformismo di cui il Paese ha grande bisogno: riforma della pubblica amministrazione, riforma del sistema giudiziario, riforma della scuola, rilancio del Sud.

Fonte foto: La Presse

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