Il labirinto

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Il labirinto è uno dei più antichi simboli dell’uomo,costruito su assi e nodi coordinati quasi sempre a forma di spirale, simboleggia il cammino dell’uomo lungo la via della conoscenza. La difficoltà di trovare lo sbocco d’uscita in poco spazio ci riconduce al concetto della brevità della vita in confronto all’eternità, e che le difficoltà sono prove da superare, senza mai arrendersi, per cercare di raggiungere quella perfezione che ci avvicina al Creatore. Ma il labirinto è anche la ricerca del centro, ovvero la scoperta del nostro vero Se, una ben nota frase inizia con ” conosci te stesso…”, ebbene l’uomo di desiderio ha il dovere di conoscere se stesso sviscerando ogni angolo del proprio io. Prendere coscienza dei propri limiti per tramutarli in pregi, e se proprio non vi riesce a pieno, comprendere che più in là non può andare per non commettere errori irreparabili. Il labirinto, ci riconduce anche al discorso  dei falsi cammini, infatti con i suoi vicoli ciechi ci pone di fronte le lusinghe che una via più facile o breve possa portare al medesimo risultato. In realtà, l’uomo, deve divenire consapevole che il lavoro su se stesso coinvolge la sua intera esistenza, ricercatore per tutta la vita può solo aspirare ad essere consapevole di se stesso imparando dai propri errori. Ma questo simbolo cosi complesso è anche la rappresentazione della fede che colui che vi si addentra deve avere nella speranza di trovare l’uscita, fede e speranza elementi vitali dell’animo umano. Fede, dalla leggenda di S. Sofia, la sapienza, madre di tre figli Fides: la fede, Caritas: l’amore e Spes : la speranza. Sono le tre colonne portanti del cammino che dobbiamo sempre tenere ben presenti in noi. Ma in questo difficile cammino fortunatamente non siamo soli, vi è sempre il fatidico filo d’Arianna, una mano tesa pronta ad aiutarci e che ci dovrebbe indicare la retta linea della condotta spirituale. E’ la verticale che sollecita lo spirito a discendere e a salire, conoscendo i nostri difetti per elevarci al di sopra di essi. Infatti se possiamo mentire agli altri, non possiamo mentire a noi stessi, con una attenta analisi interiore quotidiana realizziamo subito la “scappatoia” che ci siamo costruiti per fuggire dai nostri doveri. Non a caso, il labirinto è un percorso solitario, è un invito alla riflessione e alla meditazione. Nella maggior parte dei casi il Labirinto è rappresentato in forma circolare, ma tal volta lo si può trovare formato anche da linee spezzate, quasi a formare un quadrato aperto al cui interno si susseguono quadrati sempre più piccoli che conducono al centro. E’ un richiamo all’uomo posto vicino a Dio e alla sua volontà determinata dal libero arbitrio di decidere se rimanere in questo stato di privilegio o se abbandonarlo.  

Leonardo Comple

Foto: urladalsilenzio.wordpress.com

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