Elezioni del Presidente della Repubblica: si brancola nel buio

ITALY-POLITICS-GOVERNMENT-FEATUREIl nome del futuro Presidente della Repubblica sta creando le solite spaccature all’interno di Palazzo Chigi, soprattutto fra Renzi e Berlusconi.

Come prima cosa il Cavaliere ha puntualizzato “Forza Italia non sosterrà alcun candidato di bandiera”, per poi aggiungere “rompere accordo e patti, interrompere il percorso di condivisione sul nuovo capo dello stato, non conviene a nessuno, nemmeno a Renzi”.

Matteo Renzi, avrebbe avanzato la candidatura del giudice della corte costituzionale Sergio Mattarella, apprezzato da Sel e dagli ex grillini, mentre Berlusconi avrebbe espresso le proprie riserve e sostenuto piuttosto la candidatura di un altro giudice della consulta, Giuliano Amato.

Un Renzi, quanto mai stizzito avrebbe risposto per le rime dichiarando “non accettiamo veti da nessuno” un messaggio diretto a Forza Italia e alle resistenze sul nome di una candidato proveniente dalla “tradizione di sinistra”.

Altro nome gradito a sinistra, è il Presidente della Regione Piemonte, Ser­gio Chiam­pa­rino.

Intanto, nel pieno della confusione, a Palazzo Chigi si sono susseguiti una serie di personaggi, tra cui Angelino Alfano e Pierluigi Bersani, il quale ha poi sintetizzato la giornata dichiarando “abbiamo cominciato a lavorare ed anche bene”.

Alfano ieri aveva seccamente depennato il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. “Il pros­simo pre­si­dente non può essere un tec­nico né un novel­lino”.

Renzi ha inoltre incontrato i capigruppo e i vice segretari del Pd e una delegazione di ex 5 stelle composta da Walter Rizzetto, Marco Baldassarre e Mara Mucci, i quali hanno detto “non abbiamo veti su Mattarella. Noi siamo circa 25 e non avanziamo una proposta. Gli abbiamo detto no ad Amato, ma non a Mattarella”.

I cinque stelle sarebbero favorevoli a Romano Prodi, candidato suggerito anche dalla minoranza Pd.

Prodi, responsabile del nostro ingresso in Europa, è fortemente osteggiato da Berlusconi ma anche da una parte dei democratici e dei cinque stelle, come ha sostenuto il portavoce Alessandro Di Battista “Dobbiamo pensare con il cuore, ma anche a spezzare il patto del Nazareno con il piduista Berlusconi”.

Ostili all’ex premier pure il deputato Daniele Pesco (M5s) , che si è detto “profondamente indignato”: “Dovrebbe esserci il voto palese chi lo sostiene dovrebbe metterci la faccia”, così come il senatore Marco Scibona (M5s) che ha aggiunto: “I voti degli altri se li votino gli altri” .

Anche Alberto Airola (M5s) è stato profondamente critico: “è una pura follia, una stupidaggine votare Prodi o Bersani, tanto non cambia nulla votandoli”.

Gli altri nomi in lizza per i grillini sono: Sergio Cofferati (nominato da Carlo Sibilia) e Rosi Bindi (da Davide Crippa). A questi si aggiungono altri nomi, per lo più simbolici, ovvero l’archeologo Salvatore Settis, i magistrati Piercamillo Davigo, Nino Di Matteo, Raffaele Cantone, i giuristi Michele Ainis e Stefano Rodotà ed in aggiunta, lo scrittore Erri De Luca ed il saggista Aldo Giannuli.

Altri “papabili” sono ancora due magistrati: Ferdinando Imposimato e Roberto Scarpinato, proposti dal deputato Manlio Di Stefano, mentre Metteo Dall’Osso ha fatto i nomi di Salvatore Borsellino e Don Ciotti.

Tutti questi nomi saranno votati nel blog di Grillo.

Luigi Di Maio, nel commentare la modalità di scelta ha aggiunto “Vorrei godermi questo momento. Stamattina Renzi e Berlusconi si incontrano di nuovo per prendere la decisione, l’unica vera in questi giorni bugiardi. Davanti a questa situazione noi discutiamo in streaming e rispondiamo a un Partito democratico che non si è degnato di darci una risposta. Noi non ci chiudiamo a riccio, ma facciamo una rosa di nomi. E se al quarto scrutinio ci dovessero essere i presupposti per trovare un accordo faremo una votazione lampo. Sono sicuro che i nostri attivisti avranno buon senso per portare un vero garante. Ci sono nomi bellissimi che abbiamo proposto, ma dobbiamo sforzarci di trovare nomi che dal primo scrutinio possono avere un risultato”.

Lega e Fratelli d’Italia-An candidano invece il giornalista Vittorio Feltri, “Spirito libero, indipendente, un po’ anarchico” secondo il leader del Carroccio. “Non è una candidatura di bandiera, speriamo che possa aggregare tutto il centrodestra”, sostiene la presidente di Fdi Giorgia Meloni.

Insomma si brancola nel buio e non appare remota la possibilità che Renzi decida di eleggere il presidente senza l’apporto del centrodestra.

di Simona Mazza

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