BrainGate e Clarity, quando la scienza incontra la fantascienza

Fluorescent-BrainUn dispositivo sperimentale, realizzato dai ricercatori della Brown University (USA), ha permesso a una donna paralizzata da 15 anni di afferrare un bicchiere e bere da sola guidando con il pensiero un braccio robotico. Una svolta storica.

La sperimentazione (maggio 2012) , finanziata dai National Institutes of Health (NIH) , rappresenta il punto finora più evoluto di ciò che è possibile ottenere tramite un sistema di interfaccia cervello-computer. BrainGate, così è stato chiamato questo dispositivo, è impiantato nella testa dei partecipanti e funziona catturando i segnali che guidano il movimento intenzionale. Per chi fosse interessato ad approfondire questa importante applicazione clinica rimandiamo al sito www.braingate.com.

Un problema che ha sempre avuto la Risonanza Magnetica è quello di non riuscire a vedere bene microscopici agglomerati a causa dei limiti di diffrazione (deviazione della traiettoria) delle immagini che non consentono di andare oltre una certa risoluzione. I ricercatori della Stanford e della California University hanno  pubblicato su Science (Maggio 2013) uno studio in cui hanno messo  a punto la risonanza magnetica nano molecolare, che ha una capacità di risoluzione 10mila volte superiore, nell’ordine dei nanometri cubi, una grandezza comparabile alle dimensioni delle grosse molecole proteiche. Una tecnica di indagine di neuroimaging al limite la scienza e la fantascienza. Ma non finiscono qui le novità per il 2013. A volte le scoperte scientifiche si susseguono rapidissime nel giro di pochi mesi.

Stiamo parlando di Clarity, una nuovissima tecnica neuroanatomica resa pubblica recentemente  dai ricercatori dell’Università di Stanford (Boston) sulla rivista scientifica Nature (April 2013). Il cervello viene reso trasparente da un trattamento chimico (Hydrogel) Gli scienziati sono riusciti a eliminare dal cervello di un topo lo strato lipidico che circonda le cellule cerebrali e le rende invisibili alla luce, senza però distruggerle. Utilizzando poi dei marcatori molecolari fluorescenti è stato possibile visualizzare al microscopio la composizione e il percorso di cellule specifiche. In questo caso si sono focalizzati sull’Ippocampo del topo, una regione cerebrale importante per la memoria.

Clarity è considerata uno dei progressi tecnici più importanti degli ultimi decenni in materia di neuroanatomia,  come sostiene  Thomas Insel,  Direttore del NIMH (National Insitute of Mental Health) che ha sede a Bethesda. Inoltre, la tecnica per marcatori molecolari permetterà di isolare neuroni specifici con una precisione mai visti prima. Vera fantascienza divenuta realtà.

Dr. Gherardo Tosi

Psicologo Psicoterapeuta

00152       Roma

E. mail: tosighe@libero.it

Foto: med.stanforf.edu (cervello trasparente di un topo)

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