Berlusconi: cosa ci importa dello spread?

A pochi giorni dall’’annuncio del suo ritorno in campo Silvio Berlusconi torna a far parlare di sé. Questa volta al centro dell’interesse sono le dichiarazioni rilasciate questa mattina in una intervista telefonica a Canale 5 dove il cavaliere ha dichiarato: “Lo spread è un imbroglio e un’invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il paese. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa?”.

“Cosa ci importa – ha proseguito Berlusconi nel corso del collegamento telefonico – di quanti interessi il nostro debito pubblico paga a chi investe nei nostri titoli rispetto a quello che pagano gli investitori che investono nel debito pubblico tedesco. Siamo andati avanti da quando c’é l’euro a pagare il 4,3 per cento, la Germania il 3,3 per cento, poi la Germania ha deciso di fare una cosa nel suo interesse ordinando di vendere tutti i titoli del tesoro italiani, a quel punto i fondi americani e internazionali hanno pensato che se la Germania vende, ci sarà sotto qualcosa e hanno iniziato a vendere anche loro. Gli investitori dunque – prosegue il Cavaliere – per investire nel nostro debito pubblico e in quello dei paesi ‘cicala’ hanno ritenuto di chiedere un premio per il rischio,anche solo teorico, che correvano chiedendo il 14% alla Grecia, il 7% al Portogallo ed il 6% a noi. La Germania ha approfittato di questo e forte del suo debito sovrano solido ha abbassato i tassi dell’1%. Ma a noi cosa importa?”. Monti ha laconicamente commentato le parole di Berlusconi su Unomattina: “Nei mercati finanziari ci sono infiniti soggetti grandi e piccoli che cercano di fare i loro interessi, spesso senza scrupoli, ma non credo che ci siano complotti occulti”, ha inoltre aggiunto: “L’Italia 13 mesi fa era in condizioni molto, molto difficile possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo progresso che però ha un costo che nel breve periodo è stato che non c’é stata crescita. Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile salvare l’Italia finanziariamente dal destino greco e in parte farla crescere a ritmo veloce, quella ricetta sarebbe stato opportuno trovarla qualche anno prima quando per di più non c’era da curarsi della grande difficoltà finanziaria”. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha così commentato: “Siamo nel campo delle opinioni personali. Lo spread è importante perché impatta direttamente sul costo del nostro debito pubblico”.

Dopo aver ricordato che “Fino a quando sono stato a rappresentare l’Italia ero uno tra i due – tre capi di governo più autorevoli”, Berlusconi annuncia il rinnovamento del Pdl: “Il 50% di candidati abbiamo deciso che verrà dal mondo delle imprese, il 20% sarà preso dalle amministrazioni locali dove c’é chi si è comportato bene e ha dimostrato di saper lavorare, un 10% dal mondo della cultura e un altro 10% sarà preso tra i parlamentari attuali”, subito dopo tuttavia una nota di Palazzo Grazioli corregge: “Appare evidente che non sarà soltanto Il 10% dei parlamentari uscenti del Popolo della libertà ad essere ricandidato. È bene chiarire che tutti quei deputati e senatori che provengono dalla trincea del lavoro, che hanno svolto o stanno svolgendo un’attività lavorativa, e non hanno una provenienza solo politica, saranno ricompresi in quella quota del 50% dei provenienti dal mondo del lavoro suggerita stamani dal presidente Berlusconi”.

di Redazione

foto: controlacrisi.org

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