Un bacio lungo cento anni

Oggi, ovvero centoquarantacinque anni fa, il 30 ottobre 1877 nasceva a Perugia, Luisa Spagnoli, genio imprenditoriale femminile italiano di fama mondiale, creatrice della prestigiosa cioccolateria Perugina, ancor prima dell’altrettanto nota linea sartoriale ancora in auge.

Donna di grande talento intuitivo, dopo la separazione dal marito Annibale Spagnoli (il suo cognome era infatti Sargentini) con il quale aveva aperto nel 1909 il primo negozio di alimentari nel centro di Perugia che poi divenne sede della fabbrica dell’inconfondibile cioccolato fondente, avviò la sua relazione sentimentale e lavorativa con il giovane Giovanni Buitoni che subito le riconobbe una straordinaria superiorità intellettuale ed emotiva.

1922 nasce il Bacio Perugina

Ma è nel 1922 che avvenne la svolta creativa: Luisa, dopo aver intuito che il fondente – da lei prodotto con il nome di Luisa – utilizzato per realizzare i prodotti dolciari dell’azienda, non venendo completamente utilizzato, era destinato a finire con gli avanzi della granella di nocciole nel bidone dei rifiuti, ebbe l’improvvisa “illuminazione”.

Un “cazzotto” che si trasformò in “bacio”

bacio perugina

Creò, infatti, lì per lì, con gli avanzi, un cuore di gianduia e granella di nocciole a forma di nocca di una mano e lo chiamò “cazzotto”; fu il compagno Giovanni Buitoni a ribattezzarlo “bacio”, così smentendo il solito stereotipo femminile che ancora oggi vorrebbe incatenare le donne in ideali romantici e poco concreti.

Nella loro lunga relazione sentimentale, infatti, nonostante ben 14 anni di differenza (46 Luisa e 32 Giovanni), lei non si fece schiavizzare dai pregiudizi, tant’è che non andò a vivere con lui, ma la loro storia d’amore durerò tutta la vita e ispirerò anche gli iconici bigliettini romantici che troviamo ancora nell’incarto dei Baci Perugina. Quei messaggi fanno riferimento proprio alla loro intima realtà: Luisa e Giovanni, infatti, mantenevano una segreta corrispondenza nel corso della lunga giornata di lavoro, scambiandosi reciproci bigliettini d’amore che scrivevano su fogliettini via via avvolti intorno ai loro baci-cioccolatini.

Un romanticismo ancora così è difficile se non impossibile da trovare

Un po’ come nel celebre film Chocholat, il merito di questa donna eccezionale fu quello di rendere il cioccolato, a quel tempo considerato un bene di lusso, un prodotto  accessibile a tutti, brevettando una ricetta più semplice: per non sprecare il prezioso zucchero troppo caramellato, nel 1919 creò il suo fondente al 51% che alleggerì la lavorazione della cioccolata così competitivi da trasformare il cioccolato da bene di lusso a prodotto accessibile a tutti. Il processo di lavorazione del cioccolato fondente Luisa è diventato oggetto di brevetto e caratterizza tuttora il cioccolato Perugina.

Lo spaccio alimentare in azienda

Luisa Spagnoli era amatissima anche dai propri dipendenti; prestava molta attenzione al loro benessere ed era talmente “avanti” sulle strategie aziendali da aver fondato un asilo nido in uno dei suoi stabilimenti; fu anche la prima a creare gli “spacci “all’interno dell’azienda, mirati a consentire alle donne di fare comodamente la spesa dopo la fine dell’orario di lavoro.

Dai conigli d’angora all’alta sartoria

Nel frattempo, finita la prima guerra mondiale, Luisa si lanciò nel suo nuovo progetto imprenditoriale, iniziando ad allevare conigli d’angora da accudire e pettinare per la raccolta finalizzata alla creazione di scialli e boleri di lana d’angora.

Questi preziosi capi rivoluzionarono in parte la moda dell’epoca, tant’è che Anna Magnani ed Esther Williams prima e Sofia Loren dopo furono testimonials del nuovo modo di vestire “al femminile” inventato da Luisa Spagnoli, che rimase sempre “italiana in Italia”, a differenza della straordinaria Elsa Schiapparelli che, in perenne concorrenza con la francesissima Coco Chanel, praticamente visse a Parigi per tutta la vita.

Nella sua nuova azienda di alta sartoria, la Spagnoli ricoprì le cariche di consigliere di amministrazione e direttore del settore confezioni di lusso, pur mantenendo un profilo personale sempre calibrato e disponibile.

La Fondazione Luisa Spagnoli

Dopo la sua morte avvenuta nel 1935, nacque la Fondazione Luisa Spagnoli grazie ai figli che hanno continuato a svolgere l’attività di famiglia insieme all’opera di beneficenza già promossa della madre.

Insomma, con Luisa Spagnoli ancora splende l’orgoglio dell’imprenditoria umbra in Italia e dell’imprenditoria italiana nel mondo, celebrata anche dal piccolo schermo con una fiction di grande successo televisivo, seguita da milioni di spettatori incantati dalla rappresentazione e dai racconti delle sue vicende.

Foto baci di timothy green da Pixabay

Foto di copertina, Apecar: archivio InLibertà

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.