Sogni di libertà

sogni di libertà

I ritmi frenetici che scandiscono la nostra quotidianità, le corse in auto in gara contro il tempo, il fascino ingannevole dei mezzi di comunicazione ci intrappolano adattandoci alla “velocità”, alla fretta. Ma per una più proficua resa in termini di produttività, risparmiando tempo, ci allontanano inesorabilmente da noi stessi e dagli altri.

Gli extracomunitari

Tuttavia si impone alla nostra attenzione una realtà con la quale conviviamo e, che piaccia o no, ci appartiene: gli extracomunitari che assediano i semafori per vendere fazzoletti di carta, deodoranti per auto, quotidiani, pronti a lucidare il parabrezza della nostra auto pur di racimolare qualche spicciolo. E se, tra qualche improperio e un po’ di diffidenza, ce ne “liberiamo” riprendendo la nostra corsa, loro rimangono fermi lì, tra frotte di automobili che sfrecciano, a inalare i gas dei tubi di scarico.

Impresso nella nostra mente rimane quello sguardo implorante un po’ di umanità.

Per alcuni sono individui deprecabili, detrattori di lavoro, vagabondi che vivono di espedienti ma chi di noi, in coscienza, nonostante la disoccupazione raggiunga in Italia percentuali altissime, sarebbe pronto ad armarsi di secchio e spugna per sostare tutto il giorno davanti ad un semaforo?

Da quando gli immigrati sono nel nostro Paese, la stragrande maggioranza dei nostri connazionali, che fino a qualche anno fa svolgeva le mansioni più umili, è stata “promossa” a lavori decisamente più accettabili e soprattutto più remunerativi.

La tolleranza trascurata

Certo, è innegabile che i nostri “ospiti” non emettano ricevuta fiscale, non paghino tasse e magari alcuni siano anche prepotenti, ma è pur vero che siamo l’Italia democratica, l’Italia generosa, l’Italia ospitale nutrita dei valori che i nostri nonni ci hanno insegnato e che oggi, invece, stiamo dimenticando. La tolleranza è certamente una delle capacità personali che stiamo perdendo.

Noi non siamo obbligati ad acquistare ciò che ci viene proposto ma potremmo cercare di essere più indulgenti verso queste persone, senza cedere al fastidio offendendo o umiliando: la loro condizione di vita è già abbastanza avvilente. Non è necessario infierire.

Italiani brava gente

Cinque, sei, a volte decine di derelitti vivono stipati in un monolocale, spesso dato in affitto da una “persona perbene “ che per eludere le tasse, non registra il contratto.

Dovremmo considerare che anche molti nostri connazionali “ammodo”, con posizioni sociali invidiabili, presentano dichiarazioni dei redditi a dir poco risibili e poi, magari, per sentirsi meglio con la coscienza, devolvono parte del proprio reddito in beneficenza. Per non parlare di quella moltitudine di professionisti e artigiani che non emette scontrini e ricevute fiscali da anni o ne emette in misura ridottissima. In questi casi nessuno si scandalizza, nessuno manderebbe loro a casa propria o, meglio, nelle patrie galere.

Alla base del vivere civile ci dovrebbe essere prima di tutto la dignità dell’uomo e il rispetto per la persona che non ha confini geografici e non segue il colore della pelle.

I valori rappresentativi

I valori della nostra Italia devono risorgere, devono ritornare ad essere vanto per noi e per i nostri figli. L’ospitalità è un gesto di nobiltà umana che gratifica la persona che la riceve e arricchisce chi la offre: come regalare un sorriso.

Nella società del futuro, che di fatto stiamo già vivendo, l’atto di generosità rimarrà tra le poche azioni umane a nostra disposizione che non potrà essere sostituito da una macchina.

Società materialista

Purtroppo, nella società consumistica degli ultimi decenni, ci siamo abituati a pensare troppo alla materia trascurando lo spirito, la natura, la fede, l’amicizia e l’amore per il prossimo. Se si riuscisse ad apprezzare tutto quello che la natura ci offre saremmo molto più ricchi nello spirito e, forse, vivremmo più sereni.

Il cinguettio degli uccelli è musica, così come il suono della risacca del mare; una scogliera a strapiombo sul mare ci fa invidiare il volo di un gabbiano; i tuoni e i lampi che squarciano il cielo scuro ci impressionano per l’energia che sprigionano; è appagante il silenzio della neve che fiocca in alta montagna.

E’ bello ritrovarsi in mezzo alla natura e soffermarsi a pensare alla vita, all’anima di tutto ciò che ci circonda, sia una pianta, un animale o un fiume che scorre, immaginando che chi ci ha preceduti e ci succederà abbia vissuto e vivrà momenti di pari emozione, così rari perché, ahinoi, nel quotidiano sono travolti da un cellulare, una carta di credito, un personal computer.

Retorica necessaria

Tutto questo potrà sembrare ridondante ma a volte è necessario rischiare di essere retorici se può servire a farci riflettere, anche solo per pochi secondi, per recuperare quei valori e quella umanità che, forse, stiamo perdendo.

Fonte foto: archivio InLibertà

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