La sera del 7 maggio 2019 Sara Del Mastro, 38enne di Legnano (Milano), si era appostata con la sua vettura sotto la casa dell’ex fidanzato, Giuseppe Morgante, 30 anni, in attesa del suo rientro. Quando il ragazzo era arrivato era riuscita a convincerlo ad avvicinarsi al finestrino dell’auto con una scusa e a quel punto gli aveva gettato addosso un bicchiere di acido che lo aveva raggiunto al volto, sciolto gli indumenti ed ustionato anche collo, torace, addome ed il braccio sinistro.
Giuseppe, immediatamente soccorso dal fratello che aveva assistito alla scena, era stato portato prima al pronto soccorso di Legnano e successivamente trasferito al reparto grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano, dove gli avevano diagnosticato ustioni sul 10% del corpo ed il rischio di perdere un occhio.
La Del Mastro, fuggita subito dopo l’aggressione, si era poi presentata dai Carabinieri di Legnano per costituirsi. Anche lei aveva riportato delle lesioni, delle ustioni di secondo grado alle mani guaribili in 14 giorni. Dopo essere stata medicata, era stata arrestata con l’accusa di stalking e lesioni gravissime e condotta in carcere a San Vittore.
Quanto accaduto quella sera, però, era solo il tragico epilogo di una lunga vicenda iniziata alcuni mesi prima. Sara e Giuseppe si erano conosciuti on line ed avevano avuto una storia che era durata poco più di un mese. A mettere fine alla relazione era stato Giuseppe, stanco dell’eccessiva gelosia della donna che, però, non aveva preso affatto bene quella rottura ed aveva iniziato a tormentare l’ex fidanzato con pedinamenti, chiamate e messaggi inviati da falsi profili nei quali lo minacciava di morte. Sara passava ore intere sotto casa sua, seguiva tutti i suoi spostamenti ed era arrivata al punto di tagliargli le gomme dell’auto per ben quattro volte. Morgante aveva provato a parlarle, ma senza ottenere risultati, secondo la Del Mastro lui le aveva fatto del male e lei voleva vederlo soffrire.
Ma l’ex fidanzato non era stato l’unico bersaglio dell’odio di Sara, la donna aveva cercato e contattato sui social una ragazza che accusava di averle rubato il fidanzato, ma che, in realtà, era solo un’amica virtuale di Giuseppe. A lei la Del Mastro aveva detto di aspettare un figlio dall’ex e quando la ragazza l’aveva bloccata sui social, Sara, che era riuscita ad avere il suo numero di telefono, aveva iniziato a tormentarla con messaggi e telefonate al punto da spingerla a presentare una denuncia per molestie telefoniche.
Anche la nuova fidanzata di Morgante ed una sua precedente ex erano finite nel mirino di Sara e a quel punto Giuseppe, stanco delle persecuzioni e delle minacce, il 19 aprile l’aveva denunciata, ma anche quello non era servito a niente.
Il ragazzo ormai viveva nel terrore e, non sapendo più cosa fare, aveva deciso di rivolgersi alla trasmissione televisiva Le Iene che 48 ore prima dell’aggressione con l’acido, avevano incontrato Sara per cercare di farle capire la gravità della situazione e convincerla a mettere fine a quell’incubo.
Dopo l’incontro sembrava che le cose sarebbero cambiate ed invece il 6 maggio Sara era uscita di casa ed era andata a comprare una bottiglia di acido che aveva messo sotto il sedile dell’auto.
Il giorno dopo si era recata da uno psichiatra per farsi fare un certificato e poi aveva trasferito tutti i suoi soldi sul conto della madre. Poche ore dopo era di nuovo sotto casa di Giuseppe.
Processata con rito abbreviato e dopo aver chiesto una perizia psichiatrica che, pur riconoscendo la sua come una “personalità borderline e narcisistica”, ha confermato la capacità di intendere e di volere al momento del fatto, Sara Del Mastro pochi giorni fa è stata condannata dal tribunale di Busto Arsizio a 7 anni e 10 mesi di carcere più 2 anni di libertà vigilata. La richiesta del pubblico ministero era stata di 10 anni, mentre l’avvocato di Morgante aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione ed il riconoscimento dell’aggravante della premeditazione che invece è stata incomprensibilmente esclusa.
La Del Mastro non ha mai mostrato pentimento per il suo gesto né ha mai chiesto scusa alla vittima o alla sua famiglia fino a poche ore prima della sentenza quando ha depositato in aula una lettera indirizzata all’ex fidanzato nella quale riconosce di aver sbagliato, si dice pentita per aver rovinato la vita di un ragazzo di 30 anni e promette che, una volta scontata la sua pena, tornerà a fare la madre (la donna ha una figlia avuta da una precedente relazione che al momento è affidata ai nonni) e non lo importunerà più.
Giuseppe, dopo molte operazioni, è rimasto sfigurato, la vista dall’occhio destro è gravemente compromessa e dovrà sottoporsi ad altri interventi chirurgici per i quali dovrà pagare lui, “lo Stato mi ha abbandonato” racconta ai microfoni de Le Iene che hanno continuato a seguire la sua vicenda ed hanno organizzato una raccolta fondi per aiutarlo a sostenere le spese mediche.
Morgante aggiunge anche di essere deluso dalla condanna: “hanno sottovalutato tutti la vicenda perché io sono un uomo, grande e grosso, e lei una donna, me lo aspettavo che la sentenza sarebbe stata più bassa del previsto e ne sono amareggiato. Non ho avuto giustizia”.
Scrivi