Mi è capitato volentieri di rileggere questo passo di San Paolo da cui nasce il mio spunto, la mia riflessione per questa domenica.
“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine”. ( San Paolo)
Io sostituirei “carità” con amore. Senza l’amore, in senso generale, saremmo vuoti anzi non saremmo proprio nulla.
A tal proposito mi viene anche in mente un romanzo minore di George Orwell “ Fiorirà l’aspidistra” dove nell’incipit vengono riprese proprio le parole della lettura di San Paolo, solo che al posto della parola carità c’è la parola denaro.
“”il denaro sa resistere a lungo, ed è benigno; il denaro non invidia…”.
Il protagonista Gordon, infatti, evita orgogliosamente di inserirsi nella societa’ e nei suoi meccanisimi, iniziando a criticare con ossessiva cattiveria il denaro.
Ed è proprio il denaro il leitmotiv dell’intera vicenda, ma anche l’aspidistra fiore nazionale inglese, che, il protagonista all’inizio non sopporta( cercherà di farla morire) perché rappresenta la borghesia e quel mondo che tanto odia perché sembra non permettergli di inseguire i suoi sogni di scrittore.
Riuscirà il protagonista a raggiungere il suo sogno?
Non ve lo dico. E’ un romanzo bellissimo da leggere ed assaporare in questi giorni d’inizio vacanze.
Laura Moiana
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