Quarto Savona Quindici, la memoria di uomini veri e un dolore lungo 25 anni

714DC8F9-26FA-4D5B-9877-7C021854B871In questi giorni e fino al 31 Gennaio è esposta a Roma, nella Galleria Alberto Sordi a due passi da Palazzo Chigi e dalla Fontana di Trevi, la teca con i resti della ‘Quarto Savona Quindici’, il nome in codice dell’auto della scorta del Giudice Giovanni Falcone.

Quell’auto che il 23 Maggio 1992 fu centrata in pieno dalla detonazione dei 600 Kg di tritolo, un brutale atto che mise fine all’esistenza terrena di Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre uomini della sua scorta.

La Quarto Savona Quindici era la prima auto del convoglio che scortava il Magistrato nel tragitto dall’aeroporto di Punta Raisi alla città di Palermo. Era la macchina in cui viaggiavano gli agenti Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. Tale fu la violenza dell’esplosione che la Croma marrone blindata in cui questi 3 impagabili servitori dello Stato viaggiavano, venne ritrovata in un uliveto a diverse centinaia di metri dal luogo dove la Mafia fece esplodere il tritolo.

378AFDAD-33A5-42C0-9902-2E69C954C2D5L’emozione che questo eccidio e quello successivo dell’altro Magistrato Paolo Borsellino provocarono nell’opinione pubblica e nelle strutture dello stato, fu la spinta intensa che negli anni seguenti portò ad importanti successi contro la mafia, culminati nell’arresto dei Capi di Cosa Nostra.
Il ricordo del coraggio e del sacrificio di Falcone e Borsellino è rimasto nell’immaginario collettivo oltre ad essere poi stato raccontato in diversi film e fiction televisive.

Cosa è rimasto invece del dolore per la tragica perdita dei giovani uomini della scorta che hanno difeso con la loro vita gli uomini di Stato che gli erano stati affidati? Chi non ricorda le strazianti parole della vedova Schifani il giorno del funerale del marito, quell’invocazione ai mafiosi a pentirsi dei loro mostruosi delitti?

E16E6AEE-BB46-4E92-A688-3289E791051FQuel viaggio interrotto cosi terribilmente quel caldo pomeriggio del Maggio 1992, continua oggi in modo tenace ancora oggi grazie all’ammirevole ed importante impegno della Polizia di Stato e di Tina Montinaro, vedova dell’agente Antonio.

Questa iniziativa, intitolata ‘la memoria è in marcia”, vuole aggiungere carburante ai miseri resti della ‘Quarto Savona Quindici”. Quella benzina che le faccia girare l’Italia delle piazze, delle scuole, della legalità e della speranza.

C4DD79AD-E2D3-4301-8BFC-15BF479518CFOsservando la moltitudine di persone commosse in visita alla teca esposta nella Galleria Sordi, non è difficile catturare l’emozione, il rispetto, l’ammirazione per il sacrificio di queste uomini veri, un sacrifico lungo ormai 25 anni e che ha segnato l’inizio della rivalsa dello Stato.

Davanti a questo simbolo di morte è toccante vedere giovani ragazzi, persone che non hanno potuto conoscere le gesta dei Magistrati e degli uomini di Stato eliminati dalla Mafia, deporre una rosa o una catenina o ancor di più un bigliettino con la grafia da bimbo per ringraziare questi uomini, questi eroi dei nostri tempi.

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