Le tre sigle sindacali contro Renzi

l43-renzi-sindacati-140115191751_mediumTra le maggiori sigle sindacali e Matteo Renzi non corre buon sangue e l’acredine si è acuita dopo l’intervento a ‘Che tempo che fa’, quando il premier ha assicurato per mercoledì l’abbassamento delle tasse.

Renzi ha sottolineato che la manovra sarà fatta pensando più alle famiglie che al parere di Confindustria e dei sindacati e si è subito scatenata una bufera. Camusso, ha insistito lungamente sul disagio vissuto dai lavoratori, soprattutto a causa degli ammortizzatori sociali che non arrivano mai e delle risposte che continuano a tardare e ha poi bacchettato Renzi, reo di avere il “culto della personalità”.

La Cgil, fa sapere Camusso, non ha più intenzione di attendere passivamente gli eventi e pertanto ha preannunciato che darà battaglia attraverso una serie di mobilitazioni e scioperi su scala nazionale.

Renzi tuttavia non sembra minimamente impressionato dai “ricatti” del sindacato, né dalle parole crude di Susanna Camusso, tanto che ha dichiarato ironicamente “Se la Camusso ha detto che ho il culto della personalità sarebbe la cosa più carina che ha detto su di me negli ultimi anni”.

Il premier ha poi precisato di non avere alcuna intenzione di rompere con le varie sigle sindacali “Ascoltiamo Confindustria, ascoltiamo i sindacati. Noi ascoltiamo tutti, ma cosa dobbiamo fare lo sappiamo: lo faremo non pensando alle associazioni di categoria ma alle famiglie e alle imprese”, per poi chiosare “Avremo i sindacati contro, ce ne faremo una ragione”.

Landini, leader delle tute blu, è stato molto più spigoloso della Camusso “Renzi sia più attento non alle dinamiche interne alla Cgil ma a quello che fa il governo”, anche se sull’organizzazione di manifestazioni ha spiegato “dipende dalle azioni che il governo metterà in campo, il 21 marzo abbiamo convocato un’assemblea dei metalmeccanici per confrontarci e decidere. “Se il premier non farà quello che chiediamo, ce ne faremo una ragione, noi sfidiamo il governo, che ha detto che vuole cambiare”. Il segretario di Fiom ha inoltre indirizzato una lettera a Renzi, pubblicata su Repubblica in cui ha proposto un patto per lo sviluppo.

Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, ha ricorda al premier che il taglio delle tasse è stato voluto dal sindacato ed ha poi assicurato “il sindacato non servirà a fare da scendiletto a nessuno: sia chiaro che sarà vigile lo stesso su ogni questione”. Il leader ha declamato “Il presidente del Consiglio ha bisogno di tanta collaborazione. A me non piace questa ruggine oramai chiara che c’è tra lui e la Cgil perché non porterà a nulla di buono, né per il governo, né per il sindacato, né per il Paese”.

 Per finire Carla Cantone, segretario generale dei pensionati Spi Cgil, ha subito paragonato Renzi a Berlusconi “La posizione di Renzi in tema di confronto con le parti sociali non è una novità: era già così con Berlusconi, è stato così con Monti mentre con Letta non abbiamo fatto in tempo a verificare. Lui va avanti in continuità con i governi passati”.

di Simona Mazza

foto: lettera43.it

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