Il viaggio dell’eroe – Diario di bordo

viaggio-nel-proprio-io“… In ginocchio non c’è modo di sentirsi se stessi …” (Into the wild)

IL VIAGGIO DELL’EROE” è il viaggio personale che la vita ci chiede ogni volta che ci troviamo di fronte ad una nuova sfida.

Accettandola decidiamo di superare le nostre resistenze ……… modificando i nostri comportamenti, superando le paure interiori e i nostri limiti, facendo cadere quei muri che ci impediscono di scoprire i nostri talenti per divenire finalmente “SE STESSI”.

IL VIAGGIO DELL’EROE – Diario di bordo

Ore 9,30: Sono in ritardo …

Buongiorno … scusate … arriviamo … aiuto … e allora?!?

Paura?!? Ma no è solo un viaggio … dicono …

Ore 10: Ecco, ci siamo tutti o quasi, ma il viaggio è ancora lungo e, forse, qualcuno ancora arriverà.

Per la prima volta si partirà senza neanche un bagaglio ed è bellissimo viaggiare solo con il peso di noi stessi.

Precauzioni prima di salire a bordo del nostro corpo: stranamente non ci viene richiesto di allacciare nessuna “cintura di sicurezza”, ma solo di rallentare nel momento in cui l’intensità potrebbe essere troppo forte per i nostri tempi.

Siamo 12 compagni di viaggio che si incontreranno solo nei piccoli spazi dedicati alle visite guidate.

Sulle note di “Into the wild” le calde voci delle nostre guide saranno l’unico faro di questa insolita avventura.

Ore 10,30: in cerchio, in piedi con le gambe leggermente divaricate e flesse, il busto proteso in avanti e gli occhi chiusi, ci lasciamo andare e finalmente partiamo.

Mente, anima e corpo, fanno tutte parte di un unico cosmo centrato su noi stessi. Scendiamo; la scala è lunga e buia e riusciamo a scorgere solo un piccolo e lieve fascio di luce.

Man mano che caliamo, la sua intensità aumenta fino ad approdare dentro una luminosa grande stanza, all’interno della quale troviamo ben 4 porte allineate ognuna con una scritta differente:

<<IL FOCOLARE>> – <<IL LAVORO DELLA VITA>> – <<I BENEAMATI>> – <<IL TUO IO PROFONDO>>.

Con delicatezza apriamo la prima porta e ci immergiamo in quello che, per ognuno di noi, è il suo personale focolare.

Lo guardiamo, lo sentiamo nelle orecchie, nel naso e poi sulla pelle, fino ad entrarci dentro.
Lo mimiamo, lo tocchiamo con gli altri e attraverso gli altri, fino a viverlo come fosse un tutt’uno con noi.

E giù di lì … abbiamo aperto tutte le porte.

Da alcune siamo scappati … da altre non saremmo mai più usciti.

Ogni tanto anche il viaggiatore più rodato ha bisogno di riposare: figuriamoci noi alla prima esperienza.

E così ogni tanto ci fermiamo per annotare attraverso un disegno o uno scritto, la meta raggiunta fino a quel momento.

Eccoci pronti: si riparte …

La posizione comincia a diventare scomoda, ma ancora per poco. Una volta che si riprende velocità tutto il disagio scompare per lasciare spazio alla seconda magica tappa che ancora ci attende.

Evviva! finalmente bambini … un viaggio unico senza tempo!
L’incontro con “l’Eroe Infantile” non può essere certamente fatto da grandi … in teoria!!!!

Pippi calzelunghe, Spiderman, Candy Candy, perfino la donna bionica; diciamo che Disneyland gli fa un baffo al nostro lunapark privato dove diventiamo tutti dei grandi supereroi in carne ed ossa.

Ci sentiamo leggeri, forti, buffi ma soprattutto padroni di poter essere ancora una volta “loro”.

Finalmente ci rilassiamo, sdraiati a terra con gli occhi completamente chiusi ci immergiamo nell’incontro alquanto insolito con il nostro “animale” … si avvicina lento, ci scruta e lo scrutiamo, ci annusa.

Ce ne sono di tutte le specie: domestici e selvatici. Ci si osserva gli uni con gli altri, il leone con il suo temibile ruggito e il cerbiatto osservatore dall’alto in un misto di tenerezza e superbia.

L’itinerario è lungo.

E’ ora di andare, la “Persona Importante” ci sta aspettando … ed ora il bagaglio comincia a far sentire il suo peso.

Una carezza, un abbraccio, un sorriso sono le uniche cure consentite nel nostro cammino.

Mentre percorriamo un lungo sentiero alberato cominciamo a scorgere una casa all’interno della quale qualcuno ci aspetta.

Finalmente arriviamo, apriamo ed ecco “L’eroe e la sua casa”. Che fatica … nonostante l’attesa non tutti riescono a vederlo …

Ma forse gioca; non si vuole far trovare.

Alla fine esce allo scoperto, credo un po’ per tutti, proseguendo con noi il resto del viaggio.

Ancora un po’ di riposo dove si cerca nuovamente di lasciare il segno del nostro lungo passaggio.

Inaspettatamente, però, ora arriva “Il Dono”.

Gli occhi interiori di ognuno di noi, donano all’altro quello che solo noi riusciamo a vedere in chi ci cammina a fianco.

La potenza del dono risuona forte come solo chi lo porta dentro sa usarlo.

Grazie per averci restituito una grande parte di noi.

Andiamo. Ora ci aspetta l’ultima tappa …

Come andrà? Riusciremo ad arrivare sani e salvi alla meta?

Ecco il buio.

Non ce la faccio … non posso … ho paura … torno indietro …

L’incontro con il “Demone della Resistenza”, il nostro nemico, colui che dobbiamo sconfiggere …

Si combatte, ci si sottomette, ci si abbandona alla sua potenza.

Questa volta però è diverso: il demone ora deve vedersela con il nostro intimo “Strumento di Potere”: spade, bastoni, coraggio, tenacia, dolcezza, forza e, per chi l’ha ricevuta, tanta fede.

Il dono che il nostro eroe ci ha lasciato.
Inizia il doloroso e duro confronto Eroe/Demone.
Solo noi, gli eroi ed il nostro personale demone.
Ognuno di noi lotta a modo suo e da quello che ho potuto vedere tutti abbiamo combattuto fino alla fine. Il viaggio giunge al termine … è stato lungo, emozionante, affascinante, a volte doloroso e tanto faticoso. Ore 16,20: Siamo finalmente approdatati con i piedi saldi a terra.
Le nostre guide ci accolgono e danno delicatamente voce al nostro lungo cammino.

Si può viaggiare in qualunque parte del mondo soli o in compagnia ma non si arriva mai alla meta con una valigia vuota.

Tratto da un esperienza di counseling

di Alessandra Locci

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