Il No Diet Day per dire no all’ossessione da dieta

x_f008c1edOggi è la 23esima edizione del No Diet Day: una ricorrenza annuale per l’accettazione del proprio corpo. Questa giornata è dedicata alla promozione di uno stile di vita sano e salutare per sensibilizzazione ai potenziali pericoli della dieta.

L’iniziativa è stata promossa da Mary Evans Young, fondatrice della Diet Breakers, per dire basta all’ansia della bilancia e concedersi qualche piccolo piacere a tavola. Dopo aver sperimentato personalmente l’anoressia nervosa, ha lavorato per aiutare le persone ad apprezzarsi per quello che sono, e per apprezzare il corpo che hanno. La nascita del No Diet Day risale al 1992, quando Mary scoprì che una ragazza di 15 anni si suicidò dopo essere stata presa in giro perché grassa.

La giornata ha come obiettivo principale non la messa al bando di tutte le diete, quanto l’accettazione del proprio peso corporeo, la presa di coscienza della possibilità elevata in alcuni casi che il regime dietetico non dia i frutti desiderati e che la sensibilizzazione verso un loro abuso.

Un abuso del ricorso alle diete spesso causato da pressioni sociali, in modo particolare quelle offensive e discriminatorie, i cui effetti vanno a riversarsi soprattutto sui giovanissimi.

Il pericolo è che questa ossessione sfoci in disturbi del comportamento (Dca). Patologie come anoressia, bulimia, binge eating: disturbi che “sconvolgono la vita”, ricorda la Società italiana di psicopatologia dell’alimentazione, in cui “sembra che tutto ruoti attorno al cibo e alla paura di ingrassare”.

Come testimoniano diversi studi epidemiologici, purtroppo, la situazione della salute alimentare è in effetti piuttosto preoccupante: “Lavori scientifici internazionali”, spiega il ministero della Salute, “mettono in evidenza una incidenza di nuovi casi di disturbi del comportamento alimentare nella fascia femminile tra i 12 e i 25 anni e stimano nei paesi occidentali, compresa l’Italia, la prevalenza dell’anoressia nervosa intorno allo 0,2-0,8%, quella della bulimia nervosa intorno al 3% e quella dei disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (Dca-Nas) tra il 3,7% e il 6,4%”.

Per quanto sia importante mettere in guardia dall’ossessione per le diete, è bene però sottolineare, ancora una volta, tutti i pericoli dell’obesità. Proprio in proposito a questo, gli scienziati dell’Institute of Medicine, sottolineano di “essere d’accordo, naturalmente, con il concetto che ci dovrebbe essere più accettazione della diversità di attributi fisici tra le persone, meno fiducia in diete avventate per ottenere un determinato aspetto fisico e nessuna ossessione per il peso in persone vicine al proprio peso ideale. Però”, concludono, “è assolutamente inappropriato perorare la causa secondo la quale gli individui obesi dovrebbero semplicemente accettare il proprio peso e la propria immagine e non cercare di dimagrire, specialmente quando l’obesità aumenta il rischio di insorgenza di altre malattie”. L’obiettivo di questa giornata e, in generale, di medici e psicologi, è quindi l’equilibrio mentale che porti ad un benessere fisico duraturo.

di Arianna Orlando

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