Il decadimento del modello esemplare

A volte capita che a scuola, alle elementari, i bambini litighino tra di loro, oppure che nel cortile sotto casa due adolescenti si insultino e magari finiscano per picchiarsi. Normali ragazzate: ci si offende, l’uno sbeffeggia l’altro, volano due schiaffi, la mamma ti riprende, quella violenta fa partire uno scappellotto ma tutto finisce lì, poco dopo si rifà la pace. La sera, a cena, ti prendi la ramanzina del papà, il quale con voce decisa cerca di insegnarti che le buone maniere non sono quelle, che si può discutere, avere opinioni contrapposte ma rispettarle fa parte delle regole fondamentali della democrazia. Non si arriva alle mani e nemmeno ci si tira oggetti. Questo il pensiero del cittadino comune che lavora dalla mattina alla sera e a fine giornata torna a casa. Ma è proprio là che succede il paradosso; davanti ad un piatto di pasta il povero cristo, umile e perbene, che guarda il telegiornale insieme alla famiglia fiero del proprio operato e legittimamente gratificato dalle poche ore che passerà insieme ai suoi cari, si trova a dover spiegare ai propri figli quello che mai avrebbe immaginato: difendere gli “uomini esemplari della società”. Dover chiarire ai giovani figli, mentendo, che queste cose non capitano mai. Che quello che è successo l’altro ieri alla Camera dei deputati, dove “la crema della società” si insulta e si tira oggetti, è un caso isolato e che a tutti può capitare in un momento di rabbia. No, non ci siamo. A loro non può capitare. A loro non deve capitare. Loro, i politici, sono profumatamente pagati per dare l’esempio, per governarci  mentre NOI  tiriamo la carretta nazionale. Loro sono quelli che dovrebbero essere il modello da emulare, deputati a rappresentarci in Parlamento, che legiferano per il popolo, per la società del futuro, per i nostri figli. Loro, durante una seduta della Camera dei deputati ma soprattutto davanti alle telecamere, non possono permettersi di  sbeffeggiarsi, spintonarsi, mandarsi a quel paese e tirarsi la prima cosa che gli capita tra le mani. E se tra le mani avessero un’arma? Tenterebbero di ferirsi? Di uccidersi? Siamo otre la misura.  Anzi, voi modelli esemplari siete oltre la misura! Io non sono un moralista, tantomeno un santo. E a cinquantanni non mi scandalizzo, ne per un vaffa, ne per un giornale tirato in testa a qualcuno e nemmeno per una  tessera in faccia a qualcun altro, ma non accetto che debba essere messo in condizione di dover dare spiegazioni incomprensibili ad una bambina delle elementari solo perché chi dovrebbe dare il buon esempio è irritabile. Carissimi modelli esemplari se non siete all’altezza della situazione chiedete scusa, dimettetevi e cambiate mestiere. Imitate i vostri colleghi internazionali che, dimostrando serietà e umiltà, si dimettono per molto meno. Siate anche voi, per una volta, umili e perbene come i cittadini comuni.

Enzo Di Stasio

Foto: bergamosera.com

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