Gli ebrei ed il coraggio di resistere

Aprile 1943. Rivolta del ghetto di Varsavia

Aprile 1943. Rivolta del ghetto di Varsavia

Anche quest’anno il 27 gennaio è il ‘giorno della memoria’, ovvero la giornata dedicata alla commemorazione delle vittime del nazismo ed al ricordo dell’Olocausto. Proprio Il 27 gennaio del 1945 infatti le truppe sovietiche aprirono i cancelli di Auschwitz scoprendo, per la prima volta, gli orrori che vi erano perpetrati dai nazisti.

Quest’anno la giornata in memoria della Shoa è dedicata alla resistenza ebraica, e alle rivolte che vi furono nei ghetti e nei campi di sterminio. Lo ha spiegato il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione, Andrea Ricciardi, presentando a Palazzo Chigi le iniziative previste quest’anno: “Quest’anno la giornata è dedicata agli ebrei che resistettero con le armi ai nazisti. E’ importante far conoscere ai giovani aspetti meno noti della storia della distruzione degli ebrei in Europa. E’ giusto ricordare chi partecipò alla Resistenza europea e italiana”.

Proprio quest’anno cade anche il 70esimo anniversario della famosa rivolta del ghetto di Varsavia. A Varsavia nel 1940 venne costruito uno dei ghetti più grandi, conteneva circa 380.000 persone. Già nel 1943, quando iniziò la rivolta, il numero era sceso a circa 50.000 persone, tutte le altre erano state deportate nel vicino campo di sterminio di Treblinka. Quando arrivò da Heinrich Himler l’ordine di deportazione per altri 24.000 ebrei il campo insorse prendendo il controllo del ghetto dove sorsero dozzine di posti di combattimento e furono costruiti dei bunker. Nel febbraio dello stesso anno giunse l’ordine di Himler di distruggere il ghetto, ad aprile il getto venne cannoneggiato, vennero date al fuoco tutte le abitazioni e il fumo provocò la morte di tutti quelli che si erano rifugiati nei bunker, venne infine rasa al suolo la sinagoga. Circa 7.000 ebrei morirono nei combattimenti, tutti gli altri vennero deportati nei campi di sterminio.

Secondo Renzo Gattegna, presidente delle comunità ebraiche italiane, “Gli ebrei del Ghetto di Varsavia scelsero di morire con le armi in pugno invece che passivamente, anche se sapevano che era una lotta senza speranza. Gli scontri durarono ben cinque mesi. E i nazisti hanno vinto sul piano militare, ma secondo noi la vittoria morale va ai combattenti del ghetto, che hanno dimostrato che lottare contro il nazismo era possibile”.

La giornata della memoria vuole ricordare perciò quest’anno tutte le forme di resistenza, attiva o passiva che sia: “non bisogna dividere la resistenza attiva da quella passiva- ha precisato Riccardi – Ciascun gruppo resiste come sa e come può. La resistenza degli ebrei è stata nel difendere i propri figli, nell’allontanare la morte, nel far sopravvivere i valori, nella stessa preghiera, nell’autodifesa. Bisogna far emergere, come senso di questa giornata, come si possa resistere anche a mani nude”.

Tra le attività previste dal ministero e patrocinate dal Comitato di Coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoa sono previste: una mostra presso la reggia di Caserta dedicata alla “persecuzione degli ebrei in Italia”; l’incontro a Roma con uno dei più autorevoli testimoni sopravvissuti al campo di concentramento di Buchenvald, Rav Ysrel Meir Lau, attuale rabbino Capo di Tel Aviv; Milano celebra il giorno della memoria con un concerto-evento presso il Conservatorio. È possibile trovare qui maggiori dettagli.

di Claudia Durantini

foto: ushmm.org

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