Battesimo, una cerimonia svenduta al consumismo

Il nostro cammino di cristiani, per alcuni ancora breve, per altri molto lungo, ha inizio proprio nel giorno meraviglioso del nostro Battesimo, quando, rinati ad una nuova vita, lo Spirito ci ha consegnato la figliolanza e la paternità di Dio. Quando siamo nati – questo lo sappiamo tutti – ci siamo affacciati alla vita un po’ da orfani, ossia senza quella fondamentale paternità capace di renderci figli. Tale condizione di orfani ha la sua origine nel paradiso terrestre, in Adamo ed Eva, quando, ingannati dal male persero l’amicizia con Dio. Da quel momento in poi fino alla venuta di Cristo in terra, l’uomo è vissuto “fuori casa”, nella condizione di orfano. Nel Natale del Signore l’amore del Padre non rimane indifferente alla sorte delle sue creature e svela il bisogno di avere tutti i figli in casa, nella sua unica casa, che è la chiesa. Anche Gesù come tutta quella folla sulle rive del Giordano si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare. Il battesimo per i giudei era un rito penitenziale per purificarsi dalle infedeltà e dai peccati; il battesimo che Gesù riceve non è solo un battesimo di penitenza ma una circostanza in cui lo Spirito del Padre, disceso sotto forma corporea di colomba, lo investe della missione profetica, sacerdotale e regale. Questa immagine desta molta meraviglia perché anche Gesù si comporta come un peccatore “mettendosi nei nostri panni”, e i nostri sono veramente panni immondi. Un battesimo che presenta al mondo di ieri e di oggi la vera identità di Gesù, Egli è “il Figlio prediletto”. Ed è come se in quelle acque Gesù abbia eliminato tutti i peccati del mondo e abbia purificato tutti gli uomini. “Ecco l’Agnello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo”, così Giovanni Battista esortava i suoi discepoli a seguire Gesù che iniziava proprio in quegli istanti la divina missione di annunziatore della buona novella. Anche noi un giorno abbiamo conosciuto la gioia del battesimo, la gioia del nostro natale, primo giorno festoso della nostra vita. Oggi siamo travolti da una mentalità errata che purtroppo considera il Battesimo una cerimonia svenduta al consumismo. Ci si preoccupa dell’esteriorità deponendo in un angolo l’importanza della celebrazione rappresentata dalla bellezza di questo Sacramento. Ritorniamo dunque ad indossare la veste candida ricevuta in quel giorno solenne che forse abbiamo utilizzato per vestire non si sa quali abiti del nostro mondo; riaccendiamo quella candela forse caduta di mano e finita chissà dove, facendoci cadere nel buio e nella sofferenza del cuore. Sappiamo dire il nostro fermo “no” alle opere di Satana che abilmente inculca nel nostro cuore e nelle nostre menti la cultura dell’odio, della violenza e della morte. Una cultura che trova la sua massima espressione, per esempio, nella droga, in ciò che è illusorio, nella menzogna, nella truffa, nell’ingiustizia, nel disprezzo dell’altro; questo no si deve pronunciare nei confronti di quella sessualità che diventa puro divertimento senza responsabilità, riducendo l’uomo a merce e ad oggetto. A questa promessa di apparente felicità, a questa «cultura» diciamo «no», per coltivare la cultura della vita. Ritorniamo dunque al giorno del nostro Battesimo, momento in cui si entra a far parte della numerosissima famiglia di Dio e particolare giorno in cui Cristo ci acquista la comunione con il Padre.  Il tempo di NATALE appena finito ci ha fatto contemplare il bambino Gesù nella povera grotta di Betlemme, amorevolmente accudito da Maria e Giuseppe. Ogni figlio che nasce, Dio lo affida ai suoi genitori: quanto è importante allora la famiglia fondata sul matrimonio, culla della vita e dell’amore. La casa di Nazareth dove vive la Santa Famiglia è modello e scuola di semplicità, di pazienza e di armonia per tutte le famiglie cristiane. Preghiamo insieme, carissimi, perché le nostre famiglie siano luoghi accoglienti dove i bimbi possano crescere non solo in buona salute, ma anche nella fede e nell’amore verso Dio che nel Battesimo li rende suoi veri figli. Vegli Maria su di loro e sempre li accompagni perché possano realizzare fino in fondo il progetto di salvezza che Dio ha per ciascuno di noi.

Fra Frisina

Nell’immagine, l’opera di Domenico Ghirlandaio: Battesimo di Gesù 1486

Fonte: www.settemuse.it

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