Roma, dopo la cantonata con la gestione dell’emergenza neve arriva la difesa con l’assessore

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Dopo la fallimentare gestione dell’emergenza neve, che ha creato non pochi problemi ai romani, domenica pomeriggio nell’Arena di Giletti, su Raiuno, il sindaco Gianni Alemanno ha inviato come suo “avvocato difensore”, per rispondere alle domande degli italiani, l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale Marco Visconti.

Alle domande del conduttore e agli attacchi politici da parte di Matteo Salvini, esponente leghista che ride di Roma ma solidarizza con i romani, e di Athos De Luca (Pd), vicepresidente della Commissione Ambiente in Campidoglio, sul perché di tanta impreparazione e approssimazione dimostrata dall’amministrazione comunale nella gestione dell’emergenza neve dei giorni scorsi, l’esponente del Pdl anziché dare risposte convincenti e scusarsi con i romani per l’evidente incompetenza dimostrata dalla giunta capitolina durante questo eccezionale evento atmosferico ha sostenuto con determinazione la propria tesi.

Secondo cui la causa dei disagi di questi giorni gelidi è da attribuire soprattutto al blocco della viabilità del Grande Raccordo Anulare e delle vie consolari. Dimenticando, però, che le difficoltà maggiori si sono avute nel centro di Roma e in gran parte dei quartieri a nord della città e che i disagi subiti dai romani sono stati causati in modo particolare dalla mancata pianificazione dell’emergenza da parte dell’amministrazione comunale.

Tuttavia, pur riconoscendo al governo capitolino “l’attenuante” dell’eccezionalità dell’evento dagli aspetti siberiani, rimane evidente l’incapacità nella gestione dell’emergenza: dalla elementare predisposizione di pacchi di sale all’assenza quasi totale di mezzi spazzaneve sulle strade urbane. Inoltre a peggiorare la situazione ha influito la mancata potatura autunnale di gran parte degli alberi che hanno ceduto sotto il peso della coltre nevosa causando il blocco della viabilità di diverse strade cittadine; e poi, la mancanza assoluta di mezzi pubblici, l’assenza di taxi preparati all’emergenza neve, l’assenza di vigili urbani nelle strade e la mancata allerta con la quale l’amministrazione cittadina avrebbe potuto mettere in guardia commercianti e condomini affinché si fossero organizzati con sale grosso e badili per rendere praticabile la parte di territorio di pertinenza.

Il sindaco Alemanno dopo aver mostrato la debolezza dell’istituzione romana scaricando la colpa su Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, ha mandato da Giletti un suo rappresentante a “spalare la neve col cucchiaino”.

A Roma, nel momento di picco della precipitazione nevosa, sono caduti circa 30 cm. di neve e solo in alcune zone della città, mentre ci sono paesi in provincia di Urbino o nel cesenate sepolti da oltre due metri di neve, con cumuli fino a quattro metri, dove era impossibile anche solo uscire di casa o camminare a piedi. Senza dimenticare alcune località del Lazio come Ferentino, in provincia di Frosinone, oppure Forenza ed Acerenza, in Basilicata, dove da oltre sette giorni ci sono persone costrette in casa senza acqua, gas ed energia elettrica.

Pertanto basta col vittimismo capitolino. Gli amministratori romani oltre a cospargere il sale sulle strade, dovrebbero cospargersi il capo di cenere e imparare a chiedere scusa, almeno quando il gesto risulta necessario. Dimostrerebbero, in questo modo, umiltà e senso di responsabilità.

Enzo Di Stasio

Foto: gliscomunicati.com

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