Entrato in vigore il regolamento UE sulla cybersicurezza

Il regolamento prevede certificazioni dei servizi, dei processi e dei prodotti. Garantisce l’aumento della cybersicurezza nei dispositivi di largo consumo e nei servizi online. Assegna un nuovo mandato permanente all’Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza, con maggiori risorse a favore degli Stati membri per poter affrontare le minacce e gli attacchi informatici.

“Il mercato unico digitale europeo – ha dichiarato il Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, Andrus Ansip – può realizzarsi solo se sostenuto da un impegno serio per la cibersicurezza. Questa Commissione ha compiuto passi avanti importanti per far sì che l’Europa disponga delle capacità necessarie, proponendo tra l’altro un quadro di certificazione europeo e assicurando finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo nel campo della cibersicurezza nel prossimo bilancio a lungo termine dell’UE. La sicurezza del 5G in particolare è una priorità, poiché potrebbe influenzare ogni aspetto del nostro futuro.”

“Il regolamento UE sulla cibersicurezza –ha aggiunto la Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali, Mariya Gabriel – ha comprovato la necessità di un approccio dell’UE per fronteggiare tutte le sfide, proteggere i cittadini e rimanere competitivi. Per raggiungere questo obiettivo, l’Europa ha conferito un mandato permanente all’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza. Il regolamento sulla cybersicurezza consente anche una certificazione valida in tutta l’UE e, insieme alla direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi d’informazione e al progetto di centro europeo di competenza sulla cibersicurezza, crea un modello forte, basato sui nostri valori democratici e che tutela gli interessi dei cittadini.”

La Commissione Europea comunica i nomi delle prime 17 “Università europee”.

Si tratta di un passo veramente rilevante nella direzione della realizzazione di uno spazio europeo dell’istruzione. Sono state ricevute 54 candidature poi sottoposte alla valutazione di 26 esperti indipendenti nominati dalla Commissione tra ricercatori, professori e docenti. 

Alle prime “Università europee” – che sono alleanze transazionali di istituti superiori di istruzione con l’obiettivo di promuovere l’identità ed i valori europei – sono stati coinvolti 24 Stati membri con 114 Istituti di istruzione superiore. Con questa iniziativa si vogliono incrementare i rapporti di collaborazione tra studenti ed istituzioni, migliorando la qualità e l’immagine dell’istruzione europea. 

Per l’avvio dei programmi nei primi 3 anni saranno messi a disposizione di ogni alleanza fino a 5 milioni di euro. Il bilancio complessivo potrebbe raggiungere la cifra di 85 milioni di euro. 

Ogni alleanza è composta in media da sette Istituti di istruzione superiore di ogni parte d’Europa. 

La selezione ha interessato varie tipologie di istituti, università tecniche e di scienze applicate, università di belle arti, università ad alta intensità di ricerca ecc. 

Per le università europee si prevede un futuro da campus inter-universitari con la possibilità per studenti e ricercatori di interagire in sicurezza e con grande possibilità di scelta nelle varie discipline. La Commissione ha proposto il pieno inserimento delle università europee nel bilancio UE a lungo termine 2021- 2027, nell’ambito di un potenziato Erasmus +. L’iniziativa era nata da una proposta della Commissione ai leader UE nell’imminenza del  vertice sociale di Göteborg del novembre 2017, poi approvata dal Consiglio Europeo nel dicembre dello stesso anno.

“Sono lieto di constatare- ha dichiaratoTibor Navracsics, Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport – l’ambizione mostrata dalle prime 17 università europee, che costituiranno modelli di riferimento per le altre in tutta l’UE, consentendo alle prossime generazioni di studenti di vivere in prima persona l’Europa studiando in diversi paesi. Sono convinto che l’iniziativa, un elemento portante dello spazio europeo dell’istruzione, costituirà un vero e proprio punto di svolta per l’istruzione superiore in Europa, stimolando l’eccellenza e l’inclusione.”

Pubblicata dalla Commissione la valutazione dei piani degli Stati membri per l’attuazione degli obiettivi  dell’Unione dell’energia

L’attenzione è rivolta in particolar modo agli obiettivi concordati a livello UE su clima ed energia per il 2030. la Commissione apprezza l’impegno profuso dall’UE – prima grande economia a vincolarsi giuridicamente per mantenere gli impegni presi con l’accordo di Parigi – nella stesura dei piani nazionali, ma invita ad uno sforzo significativo che consenta di muoversi verso obiettivi ambiziosi di lunga scadenza come l’impatto climatico zero. 

“Con questi primi piani nazionali per l’energia e il clima– ha dichiarato Maroš Šefčovič, Vicepresidente per l’Unione dell’energia -l’Unione dell’energia arriva al livello nazionale: analogamente all’UE, gli Stati membri presentano tutti politiche integrate per la transizione climatica ed energetica in una prospettiva decennale. In un lasso di tempo relativamente breve tutti gli Stati membri sono riusciti ad elaborare proposte notevoli, ma la proposta perfetta non esiste. Le raccomandazioni della Commissione indicano gli aspetti nei quali sono necessari maggiori sforzi in vista della scadenza di fine anno per la presentazione dei piani definitivi: chiedono ad esempio maggiore ambizione, una descrizione più dettagliata delle politiche, maggiori precisazioni sui bisogni di investimento o maggiori sforzi sull’equità sociale. Chiarezza e prevedibilità sono il vero e proprio vantaggio competitivo della politica europea in materia di energia e clima. Sfruttiamo quindi al meglio quest’occasione dando ai piani nazionali la forte spinta finale di cui hanno bisogno.”

“Lo scorso novembre -ha dichiarato il Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete – la Commissione ha proposto che l’Unione europea raggiunga l’impatto climatico zero entro il 2050. Ha mostrato la via da seguire e si è messa alla guida del processo. È positivo constatare che un numero sempre maggiore di Stati membri la segue alla ricerca di tale obiettivo. Valutate le proposte di piani nazionali presentate dagli Stati membri, giudico positivamente i notevoli sforzi compiuti. Ciò non toglie che, per incanalare l’UE nella giusta direzione verso il contrasto dei cambiamenti climatici e la modernizzazione dell’economia, occorra alzare ancora nei piani definitivi il livello di ambizione. Invito il Consiglio ad avviare una discussione sulle principali priorità indicate dalla Commissione, così da aiutare la stesura di piani definitivi che presentino un adeguato livello di ambizione.”

Nuovo documento di viaggio provvisorio dell’UE

“La perdita o il furto del passaporto durante un viaggio all’estero -ha dichiarato la Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, Věra Jourová- è fonte di grande stress. Le nuove norme adottate oggi consentiranno ai cittadini dell’UE di ricevere rapidamente da qualsiasi Stato membro un documento di viaggio provvisorio sicuro e ampiamente accettato per poter tornare a casa in condizioni di sicurezza. Si tratta di un esempio pratico dei vantaggi della cittadinanza e della solidarietà dell’UE.”

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