Egan Bernal vince il Tour de France, primo sudamericano della storia

Egan Bernal, colombiano, è il vincitore del Tour de France 2019. Soltanto ventiduenne, è il più giovane vincitore del Tour dal lontano 1910. Nel dopoguerra, il record apparteneva a Felice Gimondi che, nel 1965, vinse a poco meno di 23 anni. Proveniente dalla mountain bike dove ha già vinto due medaglie “mondiali”, Egan Bernal sembra un predestinato.

Quest’anno, a inizio stagione, Bernal aveva vinto la Parigi-Nizza e poi, al Giro di Catalogna era caduto, fratturandosi la clavicola. Costretto a rinunciare al Giro d’Italia, ha optato per il Giro della Svizzera, dove ha trionfato. Poi si è presentato al Tour, dopo l’esordio dell’anno scorso. Alla vigilia lo avevamo posto tra i tre favoriti, preferendogli però il connazionale Nairo Quintana.

Ci sembrava che lo penalizzasse la circostanza di essere in squadra con Geraint Thomas, vincitore lo scorso anno, e anche lui tra i naturali favoriti della corsa. Invece la sua squadra è riuscita a piazzare Bernal primo e Thomas secondo. Quintana è giunto soltanto ottavo.

Il maltempo dà un “aiutino” a Egan Bernal che conserva la maglia gialla sino a Parigi

La vittoria del giovane colombiano si è concretizzata alla terzultima tappa, quando ha strappato la maglia gialla al francese Julian Alaphilippe. Bernal era giunto solo sulla vetta dell’Iseran con 2’08 di vantaggio su Alaphilippe ma c’erano ancora 35 chilometri al traguardo. Di questi 27 di discesa e 8 di moderata salita sino all’arrivo di Tignes. A questo punto, Alaphilippe, specialista in discesa, avrebbe avuto tutte le possibilità per recuperare quei 48” in classifica che lo separavano virtualmente da Bernal e riprendersi la maglia.

Invece il destino ha voluto che una tempesta di grandine si scatenasse sugli ultimi chilometri di percorso, rendendolo impercorribile. Così gli organizzatori sono stati costretti a interrompere la 19a tappa. Hanno fermato i cronometri sulla cima dell’Iseran, consegnando vittoria e maglia gialla al colombiano. Il giorno successivo, tuttavia, nell’ultima tappa con arrivo in salita del Tour, Egan Bernal ha messo il sigillo alla sua vittoria, primo sudamericano della storia.

Onore a Julian Alaphilippe che è crollato solo sulle Alpi

Nella giornata che ha visto Nibali finalmente primo sul traguardo, Alaphilippe è crollato, retrocedendo al quinto posto in classifica generale, in soli 59 chilometri. Anche questa tappa, infatti, era stata ridotta per i disastri combinati dal maltempo il giorno precedente. Il sogno dei tifosi transalpini di vedere un connazionale primo sui Campi Elisi è così rimandato. Un francese non vi riesce dal lontano 1985. Ma quelli erano i tempi di un certo Bernard Hinault che, di Tour, ne ha vinti ben cinque.

Va detto che Julian Alaphilippe ha corso un gran Tour de France. Specialista delle corse in linea, quest’anno aveva vinto la Milano-Sanremo e la Freccia Vallone. Non lo si pensava adatto alle corse a tappe perché non irresistibile a cronometro e carente in salita. Invece, si è preso la maglia gialla sui Vosgi. L’ha ceduta per soli due giorni all’italiano Giulio Ciccone e poi se l’è ripresa sul Massiccio Centrale.

Sui Pirenei ha difeso alla grande il simbolo del primato, stravincendo anche l’unica tappa a cronometro, con un tempo incredibile. Infine ha superato anche il “tappone” alpino Embrun-Valloire (18a tappa). Qui, sul Galibier, è scattato Quintana, vincendo la tappa e portandosi a meno di quattro minuti in classifica dalla maglia gialla. Nel finale, però, Bernal guadagnava qualcosa su Alaphilippe, portandosi al secondo posto a 1’30”.

Poi, il “giallo” della 19a tappa, con grandinata finale e il crollo del francese nella penultima tappa. L’ultima è stata soltanto la tradizionale passarella finale tra i boulevard di Parigi.

Doppietta sudamericana: dopo Carapaz al Giro, ora Egan Bernal al Tour

Gli italiani hanno corso un tour dignitoso. Giulio Ciccone ha indossato per due giorni la maglia gialla, nelle prime tappe. Elia Viviani ha vinto in volata a Nancy e Matteo Trentin ha ottenuto uno splendido successo nella tappa di avvicinamento alle Alpi, con arrivo a Gap. Nibali si è ampiamente rifatto, tagliando per primo il traguardo di Val Thorens, per distacco. Purtroppo, non è stato mai tra i protagonisti della classifica, assommando ritardi sempre più consistenti sin dall’inizio.

Dopo la vittoria di un ecuadoriano, Richard Carapaz, al Giro d’Italia, quindi, ora un colombiano si aggiudica il Tour de France. Non era mai successo. Negli anni cinquanta, gli anziani Fausto Coppi e Gino Bartali andarono in tournée in Sudamerica. Sulle Ande, presero una solenne “paga” in minuti dai ciclisti locali.

“Perché non venite a correre in Europa – chiesero loro – in salita ci stacchereste tutti!”. “Perché non siamo abituati a correre a livello del mare. Ad ogni tappa di pianura, prenderemmo ore di distacco”. Ora, a quanto pare, hanno imparato.

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