Come si trasforma la Sanità nell’era digitale

76154Nel 2016 arriverà la più grande novità in campo Sanitario degli ultimi anni: il fascicolo sanitario elettronico, la cartella clinica del terzo millennio.

Sostanzialmente un supporto informatico contenente l’intera storia sanitaria del paziente che fornirà ai professionisti le necessarie informazioni in ogni momento del percorso assistenziale, assicurando anche l’uniformità qualitativa dei servizi e la riduzione dei costi gestionali.

Oggi, 10 novembre, a Roma si tiene il Convegno Nazionale “Le professioni sanitarie nella sfida della sanità digitale”, per discutere il da farsi per affrontare la sfida della Sanità digitale, e assicurarne l’adozione, lo sviluppo e la diffusione capillare su tutto il territorio nazionale per assicurare le pari opportunità di diagnosi e cura.

Promotori dell’evento sono la Confederazione Nazionale Antel-Assiatel-Aitic, il Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie, l’Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico con il patrocinio istituzionale e sostegno del Ministro della Salute, On.le Beatrice Lorenzin.

Quest’ultima da sempre ha fatto emergere la ricaduta positiva della digitalizzazione in sanità sia in termini di qualità che di sicurezza delle prestazioni, fruibilità e risparmio delle risorse. L’Onorevole ha dichiarato: “Il binario è pronto e a breve avremo strumenti per risparmiare, controllare qualità dei servizi e rendere il sistema dei ticket più equo”.

L’idea nasce dalla necessità di ridurre i costi dell’assistenza sanitaria attraverso l’utilizzo della tecnologia che sempre più facilita l’efficientamento dei processi sanitari.

Per il Presidente Nazionale della Confederazione dei TSLB Fernando Capuano occorre promuovere per legge e verificarne la pratica attuazione dei piani nazionali sulla digitalizzazione in ambito sanitario che devono riguardare tutte le strutture sanitarie sia esse pubbliche che private al fine di migliorare i servizi e ridurne i costi.

Non possiamo avere realtà regionali così eterogenee, di sistemi informativi che non dialogano e che non si scambiamo utili informazioni (a volte salvavita) sulla storia clinica e sui percorsi diagnostici e terapeutici già effettuati dal paziente. La digitalizzazione della documentazione sanitaria in ambito del laboratorio biomedico su tutto il territorio nazionale assicurerebbe una maggiore sicurezza per il paziente (prevenzione dell’errore in sanità), la consultazione in tempo reale (con la tessera sanitaria) degli esami effettuati in precedenza nei reparti di emergenza, il controllo sull’appropriatezza prescrittiva e clinica, e la possibilità del teleconsulto come già avviene in numerose realtà di eccellenza italiana ad esempio con il vetrino digitale di cui proprio oggi presenteremo un’esperienza concreta di cooperazione internazionale con la telepatologia in anatomia patologica.

Si apre così una nuova era della Sanità italiana…

di Arianna Orlando

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