Auto: a settembre tra novità, ipotesi e poche certezze

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Settembre è un mese importante perché comincia il terzo quadrimestre dell’anno, un periodo che deve per molte imprese confermare la performance avuta in quelli precedenti, ma questo 2020 è diverso: causa covid19, settembre deve rappresentare la ripresa.

Il settore auto è in crisi, tutti aspettano l’autunno per ripartire, ma sarà veramente così?

Il covid19 ha provocato a livello globale una vera e propria ecatombe sia da un lato umano per la perdita di persone, sia per le imprese ed i lavoratori. Il lockdown che ha bloccato in casa milioni di persone ha provocato una brusca frenata della produzione industriale per tutti quei beni non necessari al consumo nelle proprie abitazioni.

L’auto è stata fortemente colpita dal covid, potremmo dire: “che ha attaccato un settore o un sistema in sofferenza, e lo ha paralizzato”, proprio come sull’uomo.

Può sembrare forte il parallelo tra vita umana ed autovettura, però questo duo è sempre stato saldo, dai momenti di intenso benessere alle turbolente tensioni economiche.  L’auto è parte integrante della vita degli italiani e del Pil nazionale.

Le novità per settembre

A settembre avremo la piena operatività del decreto “Agosto”, dove sono contenute le nuove misure per il rilancio del settore automotive volute dal governo Conte.

Questo nuovo decreto è stato necessario per integrare le risorse, messe in campo per il mese di agosto, ma che purtroppo sono finite nella prima decade dello stesso mese. L’obiettivo del decreto però sembra accontentare i rappresentanti del settore ed i cittadini solo in parte: infatti il governo ha il chiaro obiettivo di favorire le vetture elettriche e le vetture ibride a scapito di quelle a benzina e gasolio, lasciando fuori tutte quelle autovetture che invece piacciono e sono facilmente appetibili per le persone.

L’obiettivo dovrebbe essere anche quello di privilegiare la sicurezza, togliendo dalla strada vetture che hanno macinato centinaia di migliaia di chilometri, spesso male riparate.

A settembre le case automobilistiche riprenderanno una parziale produzione per evadere gli ordini delle vetture acquistate tramite incentivo, che verrà erogato anche da altri paesi europei.

In questo mese molte società di noleggio lungo termine si prepareranno a cambiare la loro flotta e questo consentirà sia un’immissione di auto nuove quanto il riempimento del canale dell’usato dove le auto a fine contratto andranno.

Ipotesi poche, certezze nulle!

Le ipotesi sul tavolo dei governi europei sono tante, ma nessuna certa. Le imprese del settore automotive hanno progetti validi su nuovi prodotti da immettere sul mercato, però la variabile covid19 e possibili nuovi lockdown spaventano, e hanno spinto le maggiori aziende ad aspettare metà settembre per fare un focus sulle future mosse da intraprendere.

Le certezze sono nulle: deve passare settembre, poi si avranno delle prospettive migliori per vedere come sviluppare le strategie.

In realtà l’unica certezza è che il 2020 si chiuderà male, con numeri di fatturato e di prodotto immatricolato decisamente negativi.

Uno Sguardo Europeo

Ricordiamo che nel territorio europeo la fusione tra Fca e Psa comporterà un cambiamento nel panorama industriale, non solo per i prodotti che nasceranno o che scompariranno: cambieranno i fornitori ed i rapporti con alcuni di loro, ma soprattutto cambierà il peso nel settore del noleggio lungo termine e delle società finanziarie da esse possedute, ma in questo momento di crisi procedere verso la fusione può rappresentare un vantaggio.

In Francia La Renault ha un nuovo amministratore delegato: Luca De Meo entrato in carica da luglio 2020, con l’arduo compito di ristrutturazione l’azienda, che da inizio anno aveva preventivato un forte taglio alla forza lavoro, oltre l’alleanza mai sfruttata a pieno con la Nissan.

I gruppi coreani hanno lanciato nuovi prodotti come la nuova Hyundai i10, e proposto aggiornamenti ai prodotti in listino, ma sembrano soluzioni volte a tamponare le possibili perdite di quote di mercato. Una certezza: agli italiani dopo il vecchio gasolio o motore diesel comincia a piacere il MHD, il micro hybrid drive: un ibrido leggero poco ingombrante e che consente loro di avere ancora il piacere di guidare una vettura con il cambio manuale. A dimostrazione di questo abbiamo due prodotti che stanno riscuotendo un invidiabile successo: la Fiat 500 Hybrid e la Ford Puma. Entrambe le vetture sono apparse nei listini nel 2020 e stanno incalzando le Toyota, nella classifica delle ibride, dove ora nel mercato italiano troviamo al primo posto proprio la tedesca Ford Puma, con 7748 esemplari immatricolati da inizio anno.

Il futuro dell’automobile sarà chiaro dopo metà settembre: dobbiamo aspettare.

Foto di Pexels da Pixabay

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