Calisto Tanzi: per i trascorsi, reale il pericolo di fuga

I giudici del tribunale di riesame di Milano, in merito alla vicenda dell’ex patron di Parmalat, Calisto Tanzi hanno invocato l’arresto, in quanto trattasi di “criminale economico di livello elevato” con la “tendenza a delinquere non occasionale”, sostenendo che pericolo di fuga e reiterazione del reato, siano, basandosi sulla personalità dell’imputato, pericoli fondati. La richiesta rigettata la scorsa estate dai giudici della corte di Appello che non avevano ritenuto sussistessero tali pericoli, è stata cosi indirizzata dalla Procura generale di Milano, quale ricorso al Tribunale della Libertà,  che ieri ha invece ribaltato la decisione, con il conseguente arresto di Tanzi per ora chiuso tra nella sua villa di Fontanini di Vigatto vicino a Parma. Quest’ultimo  non andrà in carcere, perché i suoi legali faranno ricorso in Cassazione e fino ad allora potrà restare a piede libero. Decisivo sarà il mese di giugno dunque, quando la Cassazione dovrà confermare o respingere la condanna a 10 anni del Tribunale di Milano per i illeciti di aggiotaggio e false comunicazioni al mercato; oltre alle due condanne per frode che pure pesano sull’ imputato, riunite  nel medesimo ambito dei processi Parmalat, e alla vicenda riguardante le opere d’arte occultate, ed in seguito sequestrate dall’autorità giudiziaria di Parma.

di Redazione

Foto: webstorage.mediaon.it

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