Dallara Stradale: dal sogno alla realtà

DallaraStradale_06_Front-Angle_Granstudio_mediagallery-pageIl sogno si è fatto realtà; dopo 45 anni dedicati alla progettazione e alla realizzazione di auto da competizione – al settimo tentativo – la prima Dallara Stradale ha mosso i primi passi fuori degli stabilimenti di Varano de’ Melegari. Il progetto è il frutto del desiderio dell’ingegner Gian Paolo Dallara, che da tempo ambiva alla realizzazione di una vettura stradale pregna dell’esperienza maturata in decenni di successi nelle competizioni (IndyCar, Rally e Formula 1 solo per citarne alcune), e dell’esperienza acquisita nello sviluppo di molte supercars moderne, quali la Bugatti Veyron e l’Alfa Romeo 4C.

“Mi piace pensare che Colin Chapman, da me ammirato fin dai tempi della Lotus Seven, approverebbe l’essenzialità e la semplicità di questa vettura […] chi utilizzerà questa vettura potrà provare il gusto del viaggio per il viaggio, la voglia di salire in macchina per fare un bel giro, il piacere di guida”. (Gian Paolo Dallara)

DallaraStradale_09_Rear_Granstudio_mediagallery-pageQuattro configurazioni in uno. Di base la Dallara Stradale si presenta come una barchetta speedster a due posti secchi senza portiere, ma a seconda dell’uso e della necessità può adattarsi a diverse configurazioni. Roadster con l’aggiunta del parabrezza, targa con un t-frame posteriore o coupé con portiere ad ali di gabbiano. A richiesta si possono montare le sospensioni regolabili, che modificano l’assetto dell’auto a seconda delle esigenze: più morbide e confortevoli su strada e più rigide per l’uso su pista, situazione in cui è prevista l’installazione di un’ala fissa in grado di garantire fino ad 825 kg di downforce alla massima velocità.

DallaraStradale_15_Interior_Granstudio_mediagallery-pageIl motore, posizionato alle spalle degli occupanti, è un quattro cilindri da 2.3 litri capace di erogare 400 CV e 500 Nm di coppia massima, dati che garantiscono una velocità massima di 280 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,25 secondi. Il cambio è un manuale a 6 marce, ma sarà sicuramente disponibile un sequenziale con paddle al volante per ridurre i tempi di cambiata. Due le modalità di guida presenti su tutte le versioni, Normal e Sport. Discorso a parte merita il peso: grazie alle ultime tecnologie e alle nuove tecniche di lavorazione nel campo dei materiali infatti, la massa della Dallara Stradale si ferma a quota 855 kg. Preimpregnati in autoclave per la monoscocca, long fiber compression moulding per i componenti strutturali della carrozzeria, body panel system per pannelli esterni e carbon sheet moulding per i rinforzi. Il massimo piacere di guida è stato l’obiettivo da raggiungere per i 20 ingegneri e 5 meccanici addetti al progetto, con l’aiuto di piloti esperti al fine di migliorare le tarature di tutta la componente cinematica della vettura.

La Dallara Stradale verrà prodotta in soli 600 esemplari, e offerta in configurazione barchetta al prezzo di 189.000 euro, che diventano circa 230.000 in configurazione targa.

“Finalmente ci sono riuscito, ma non è stato semplice. E sottoscrivo il proverbio del ciabattino che va in giro con le suole bucate perché non ha tempo di risuolare le sue scarpe: solo al settimo tentativo sono arrivato in fondo al progetto della Stradale”. (Gian Paolo Dallara)

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