Campionati Europei Ciclismo: all’Italia due ori, tre argenti ed un bronzo

copertinaSi sono svolti questa settimana ad Herning, in Danimarca, i Campionati Europei di ciclismo, in cui l’Italia è salita spesso sul podio.

Nella splendida località danese sono andate in scena le gare valevoli per i titoli europei di ciclismo su strada, in cui i padroni di casa hanno conquistato il maggior numero di medaglie, con la spedizione azzurra che più volte è salita sul podio facendo registrare anche una splendida doppietta tra le donne juniores e l’oro tra i maschi.

GIOVANILI

1Nella categoria juniores a cronometro la prova maschile ha visto trionfare il norvegese Leknessund ( 2nd Jhoansen DAN, 3rd Grignard BEL) , mentre nella prova femminile Elena Pirrone e Letizia Paternoster hanno conquistato il primo ed il secondo gradino del podio relegando al gradino più basso la danese Norsgaard Jorgensen.

Nelle prove in linea tra i maschi Gazzoli, dopo una prova corale perfetta di tutto il team, ha dominato una volata esplosiva, che lo ha consacrato al titolo europeo, con Waerenksjold ( NOR) e Markl ( GER) a completamento del podio.

Tra le donne la Wiebes (NED) vince in volata con la Jorgensen (DAN) seconda e le azzurre Paternoster e Fidanza in terza e quarta posizione.

Tra gli under 23 i danesi Asgreen e Bjerg siglano la doppietta nella gara a cronometro maschile, terzo il francese Ermenault; tra le donne la danese Mathiesen si laurea campionessa, seconda a terza Ludwig (DAN) e Klein (GER).

Nella prova in linea maschile il danese Pedersen anticipa di 1” Cosnefroy (FRA) giunto secondo e Hirschi (SVI), terzo; tra le donne si impone la Mathiesen dopo aver già conquistato la prova a cronometro, che centra l’attacco giusto e anticipa di 10” la norvegese Andersen e la britannica Barnes, seconda e terza. Quarta l’azzurra Barbieri.

DONNE ELITE

La prova femminile elite si è conclusa con una volata di gruppo dopo una gara contraddistinta dall’alternanza di fasi di studio ad attacchi che spezzavano in più parti il gruppo delle favorite. Il momento clou della gara si raggiunge quando la campionessa italiana Longo Borghini riesce a portare via la fuga, in cui si inseriscono la ex campionessa del mondo Giorgia Bronzini, la cannibale olandese Marianne Vos, la polacca Pawlowska, la russa Zabelinskaya e la tedesca Becker. L’attacco è quello giusto, la Longo Borghini fa l’andatura e ritarda il ritorno del gruppo. Nelle ultime centinaia di metri la Bronzini tenta di anticipare ma l’accelerazione della Vos è irresistibile, alza le braccia al cielo e trionfa al campionato europeo, la Bronzini festeggia comunque l’argento mentre la Zabelinskaya conquista il bronzo. Per la Bronzini il rammarico è poco, in quanto la Vos è probabilmente la ciclista più forte che si sia mai vista nella storia di questo sport, le cui vittorie ed i titoli mondiali quasi non si contano.

UOMINI ELITE

2Gara in cui l’Italia corre da protagonista sin dalla prime battute controllando un gruppo compatto da cui i belgi fanno il diavolo a quattro per far partire la fuga buona. Quando mancano 80 km al traguardo gli scatti in testa si susseguono a ripetizione e gli azzurri con molta fatica e poco riposo tengono cucita la corsa per arrivare compatti in volata per il capitano Elia Viviani. Gli azzurri riescono a soffocare tutti i tentativi di fuga nonostante la tattica aggressiva di gara dei belgi, mentre i danesi ed i francesi si limitano a rimanere passivi alle ruote degli italiani per tentare di venire fuori nel finale. All’ultimo km il norvegese Boasson Hagen tenta la sortita ed attacca da solo ma il suo tentativo si conclude negativamente. Una caduta generale rischia di scompigliare le carte ma gli azzurri riescono a lanciare perfettamente Elia Viviani che sfodera una volata micidiale e taglia il traguardo dando l’illusione della vittoria. Dobbiamo parlare di illusione perché il norvegese Kristoff riesce ad affiancare all’ultimo Viviani bruciandolo al fotofinish, quando oramai la volata sembrava decisa e così, per 8 millimetri: Kristoff è campione europeo, secondo Viviani, terzo l’olandese Hofland, come visibile in foto.

Foto: Federazione Ciclistica Italiana

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