Frana in un cantiere a Roma: geometra muore per salvare due operai

geoLaStampa_itUn altro morto sul lavoro. Si tratta di un geometra di 31 anni, Dario Testani, residente a Palestrina, che ieri pomeriggio ha perso la vita in un cantiere in via della Stazione Aurelia a Roma.

Alle 14, gli operai stavano lavorando alla realizzazione dell’impianto fognario di un gruppo di villini in via di ultimazione. Secondo la ricostruzione della polizia, uno degli operai stava lavorando da solo nella buca profonda circa 2 metri e 50 e larga 80 centimetri quando le pareti dello scavo hanno ceduto di schianto, travolgendolo. A quel punto un altro operaio italiano, di 33 anni, ed il geometra Testani sono entrati per soccorrerlo, ma sono stati investiti in pieno da un altro smottamento.

Sul posto sono subito accorsi il 118 e le forze dell’ordine: i primi due sono stati subito recuperati e ricoverati in ospedale. Il primo, Balan Marice,l è stato trasportato in codice rosso al Gemelli, con fratture alle gambe, il secondo Alessio Alicucci all’Aurelia Hospital in codice giallo per un trauma toracico. Per Testani è stato invece necessario l’intervento dei vigili del fuoco che hanno lavorato a lungo prima di riuscire ad estrarlo dal cumulo di detriti. Le sue condizioni sono apparse da subito gravissime: Testani aveva le vie respiratorie piene di terra.

L’intero cantiere è stato posto sotto sequestro e in queste ore il commissariato di Monteverde e la polizia scientifica si sono unite ai vigili del fuoco nei rilievi. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, ma secondo i primi accertamenti a causare il disastroso incidente sarebbe stata la violazione di alcune norme anti infortunistiche: pare che proprio la vittima non indossasse casco e scarpe protettive.

Il sindaco Ignazio Marino ha espresso la sua vicinanza alla famiglia Testani: “Non è tollerabile che nel nostro Paese si continui ad assistere a una lunga e colpevole catena di morti sul lavoro che devono, e possono, essere evitate assumendo ogni precauzione e cautela, a tutela dell’incolumità dei lavoratori e a garanzia delle loro famiglie. Le istituzioni, di ogni ordine, devono sempre più rafforzare le politiche per la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche sensibilizzando le imprese”.

La risposta arriva dai rappresentanti della Fillea Cgil di Roma e del Lazio: “I dati Inail, in calo su incidenti ed infortuni, sono strettamente legati al grande calo occupazionale che sta flagellando il settore, che nei cantieri che visitiamo tutti i giorni significa meno risorse, meno regole, meno controlli ed opere provvisionali sempre più approssimative.”

E ancora: “A poco o nulla valgono le dichiarazioni di cordoglio o solidarietà che sempre seguono in questi casi, servono piuttosto misure concrete, da parte di politici e amministratori, a sostegno della sicurezza sul lavoro che deve rappresentare una priorità assoluta, mentre di fatto disegni di legge, protocolli ed osservatorii rimangono puntualmente sulla carta o peggio chiusi nei cassetti. Si continua a morire di lavoro, una condizione indegna per un Paese civile”.

di Simona Scardino

foto: lastampa.it

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