Don Puglisi è beato: un tripudio di magliette bianche per il parroco antimafia

++ DON PUGLISI E' BEATO, IN 80 MILA LO ACCLAMANO ++Don Puglisi è ufficialmente “Beato”. Il prete della chiesa di San Gaetano a Brancaccio, da oggi primo martire antimafia della Chiesa Cattolica (riconosciuto dal Vaticano) prima di morire sorrise ai suoi killer, Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza e disse: “Me lo aspettavo”.

Padre Pino Puglisi è stato ucciso a Palermo il 15 settembre 1993. La sua morte fu voluta da Giuseppe e Filippo Graviano, boss del quartiere Brancaccio dove don Puglisi era nato.

Proprio nel “suo” quartiere era tornato per aprire il centro” Padre Nostro”, punto di riferimento nato allo scopo di sottrarre i giovani palermitani alla strada e allontanarli dall’alternativa di vita proposta da criminalità e mafia.

La sua spavalda iniziativa fu una sorta di schiaffo morale, o meglio una sfida allo strapotere mafioso dei boss del Brancaccio, che ne ordinarono l’omicidio, eseguito il giorno del cinquantaseiesimo compleanno del parroco di “strada”.

L’inchiesta sembrava finita, ma i magistrati palermitani cercarono di scavare dietro all’omicidio di Padre Puglisi nel tentativo di scoprire nuovi indizi rilevanti per la lotta contro la criminalità organizzata di chiaro stampo mafioso.

Secondo i Pm, infatti, la morte del religioso sembrava quasi un messaggio della mafia allo Stato, in particolare avrebbe avuto attinenza con la Trattativa Stato-Mafia e la relativa uccisione di Falcone e Borsellino. I Graviano-secondo le ipotesi della magistratura- avrebbero disposto l’omicidio di Padre Puglisi nel tentativo di coinvolgere anche gli ambienti religiosi nell’aggressione alle istituzioni e convincerle ad attenuare il 41 bis per i boss mafiosi.

In realtà nel 1993, quest’obiettivo venne raggiunto grazie al guardasigilli Giovanni Conso che lasciò decadere oltre 300 provvedimenti a carico di detenuti per reati di mafia.

Dal 1999 è iniziato un lungo e travagliato processo per la causa di beatificazione, condotto dal vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, che finalmente ha ottenuto l’esito sperato.

La celebrazione si è tenuta ieri alle 10,30 al Foro Italico di Palermo, davanti a circa centomila persone. Prima della funzione sono stati intonati gli inni dello Stato pontificio e d’Italia.

I cardinali Paolo Romeo e Salvatore De Giorgi dopo aver letto la lettera Apostolica, hanno nominato beato Padre Puglisi, al Foro Italico di Palermo, alla presenza di circa centomila persone festanti. Dovunque era un tripudio di magliette bianche e cappellini sventolati in una giornata calda appena mitigata dalla brezza marina. Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte 40 Vescovi, 750 presbiteri e 70 diaconi, 250 i giornalisti accreditati.

Il cardinale Romeo, durante l’omelia, ha ribadito a gran voce «Il martirio di Padre Puglisi richiama l’educazione delle coscienze e la Chiesa deve essere in prima linea. La Chiesa è felice, deve esserlo tutta la comunità».

Tra gli ospiti illustri, alcuni discutibili, anche il presidente del Senato Piero Grasso, il Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, Giampiero D’Alia, Ministro per la Pubblica amministrazione, Sergio Mattarella, giudice costituzionale, Alessandro Marangoni, capo della Polizia facente funzioni, Rosario Crocetta, presidente della Regione siciliana, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, e il sindaco di Godrano fra i tanti dei Comuni dell’arcidiocesi.

Parole di commiato sono arrivate da un ex indagato per mafia, ovvero Renato Schifani “ La politica segua il suo esempio e contrasti la criminalità organizzata con l’attenzione alle giovani generazioni e opere concrete, anche attraverso strumenti legislativi sempre più efficaci”.

Come sempre presenze ambigue in prima fila e parole di circostanza sono immancabili in situazioni di questo tipo ma ilo circo prevede anche questi numeri sensazionali.

Pietro Grasso ha sottolineato ”Uno dei miracoli di don Puglisi è stato far convertire con il suo sorriso due feroci killer come Spatuzza e Grigoli che hanno offerto un contributo per l’accertamento di verità e giustizia anche recentemente, facendo riaprire indagini come quella sulla strage di via D’Amelio”.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che dovrà essere sentito proprio in merito alla Trattativa Stato-Mafia, ha inviato all’Arcivescovo di Palermo, Cardinale Paolo Romeo, un messaggio in cui esprime la sua personale vicinanza «alla figura di un sacerdote il cui martirio costituisce una grande testimonianza di fede cristiana, di profonda generosità e di altissimo coraggio civile». «L’orrore suscitato in tutto il paese dal barbaro assassinio di Don Puglisi rimarrà nella memoria di tutti noi e la sua intensa e feconda esperienza pastorale, svolta sempre nelle realtà più difficili della Sicilia, continua a rappresentare un esempio per tutti coloro che non intendono piegarsi alle prevaricazioni della criminalità mafiosa».

di Redazione

foto: ilmessaggero.it

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