SOS Cambio di stagione

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Il mese di settembre volge ormai al termine. Sebbene qualcuno affermi con convinzione che non ci sono più le mezze stagioni (il ronzio monotono e svogliato del ventilatore e i jeans incollati inquietantemente alle mie gambe mentre scrivo queste parole sembrerebbero urlarmelo dritto in faccia), di norma gli ultimi colpi di coda dell’estate introducono sommessamente una tediosa e temibile impresa: IL CAMBIO DI STAGIONE DEGLI ARMADI.

Al pari di un Crociato in partenza per la Guerra Santa, ogni donna si prepara impavida a svuotare completamente il contenuto del guardaroba di casa sua, occupando ogni superficie libera raggiungibile con i capi e gli accessori più impensabili, dalla camicetta di capodanno ’82 a quel vestitino preso ai saldi di 15 anni fa, ‘che è un po’ stretto ma tanto l’anno prossimo dimagrisco e vedrai che mi entra.

Un diktat, per quanto mi riguarda, è e resterà sempre questo: non buttare via niente, tutto prima o poi torna di moda. Tutto, però, è un concetto piuttosto ampio e da prendere con il giusto peso.

Secondo qualche strana legge fisica, infatti, l’armadio sembra sempre essere incapace di inghiottire di nuovo tutto ciò che sputa fuori. Il momento del cambio di stagione è quasi sempre accompagnato da una cernita degli abiti pensionabili.

Bisogna distinguere tra i capi che vale la pena conservare in stand by per qualche stagione da quelli che rappresentano una chimera irraggiungibile o l’errore di valutazione di un momento di shopping compulsivo.

Fatevi queste domande: sono passati meno di due anni dall’ultima volta che l’ho indossato? E’ della mia misura? Sembro il pagliaccio Baraldi quando lo indosso?

Se le risposte sono sì, sì e (per l’amor del cielo) NO, allora potete dare al capo un’altra chance. In caso contrario non avete scuse: bisogna amputare.

Dopo questa scrematura, una ben più annosa questione è la risistemazione dei superstiti negli armadi.

Ricordate: un guardaroba funzionale è un guardaroba ordinato e organizzato al millimetro. Prendetevi il vostro tempo per esaminare quanti e quali spazi abbiate a disposizione.

Cappotti, giacche, foulard e borse possono gravitare nello stesso ambiente e facilitare la pesca matta quando siamo in terribile ritardo ma vogliamo uscire di casa solo en pendant.

Separate gli abiti più eleganti da quelli che usate per andare a lavoro e per il tempo libero, appendeteli su stampelle in legno e proteggeteli dalla polvere con un panno in cotone.

Riservate uno spazio a quei capi che io chiamo quattrostagioni, quelli che sono indossabili in ogni momento dell’anno (tubini neri, jeans, top particolari, camicette trasparenti, ecc ).

Organizzate gli accessori in base alla tipologia e al colore per renderli immediatamente individuabili nel mucchio.

Una piccola dritta? Ricorrete a piccoli appendi-asciugamani adesivi da porre sulla parte interna delle ante dei vostri mobili: saranno utilissimi per conservare le collane più lunghe o delicate senza che si annodino.

Sguainate le stampelle e… che la forza sia con voi!

di Alessandra De Rosa

foto: minderjahn.wordpress.com

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