Teheran: assalto all’ambasciata del Regno Unito

gb

Un centinaio di studenti iraniani hanno fatto irruzione ieri mattina nell’ambasciata del Regno Unito, prendendo sei persone in ostaggio. La causa sarebbero le sanzioni decise dalle forze occidentali nei confronti della politica nucleare dell’Iran. Condanna unanime da parte delle istituzioni. 

  

Si è trattato di una manifestazione del tutto autonoma, come hanno rivendicato gli stessi studenti in un comunicato. I primi manifestanti hanno scavalcato il cancello della sede dell’ambasciata a Qohlak Garden e hanno aperto la porta ad altri. Secondo l’Irna, l’agenzia ufficiale iraniana, i manifestanti avrebbero sottratto dei documenti “segreti” e legati ad attività “di spionaggio”, che spiegherebbero l’uccisione di importanti personaggi iraniani, come lo scienziato nucleare Majid Shahriari. Gli studenti erano in possesso di petardi e molotov, con cui hanno distrutto un edificio all’interno. Sei dipendenti dell’ambasciata sono stati presi in ostaggio, poi liberati dalla polizia. Duri gli scontri con le forze dell’ordine: alcune persone sono rimaste ferite, tra cui uno studente in modo grave. I manifestanti hanno anche sostituito la bandiera britannica all’ingresso dell’ambasciata con quella iraniana, mettendo un lucchetto al portone, per dimostrare simbolicamente la chiusura dei rapporti con il Regno Unito. La polizia è riuscita ad allontanare gli studenti, tornati poi nel pomeriggio per una nuova irruzione. La manifestazione si è conclusa in serata.

 

La  protesta sarebbe dovuta alla decisione, da parte di Regno Unito, Stati Uniti e Canada, di imporre alcune sanzioni all’Iran per il suo programma nucleare, illustrato da un recente rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Con gli studenti, era presente un parlamentare iraniano, Hamid Rassi, che ha votato la legge per ridurre le relazioni con Londra al livello di incaricato di affari. Secondo Kasem Jalali, portavoce della Commissione parlamentare per la politica estera e la sicurezza nazionale, Londra avrebbe dovuto aspettarsi quello che è successo, a causa dei suoi «trascorsi vergognosi» riguardo al sostegno dato a Rehza Pahlavi e agli antirivoluzionari.

 

L’Iran subirà «serie conseguenze», ha affermato il ministro degli Esteri britannico, William Hague. «Il governo iraniano», ha dichiarato, «dovrà prendere provvedimenti immediati per garantire la sicurezza» dell’edificio e dei dipendenti dell’ambasciata. Anche gli Stati Uniti hanno condannato «nella maniera più forte l’irruzione nell’ambasciata britannica a Teheran», come ha confermato Jay Carney, il portavoce della Casa Bianca. Carney ha poi affermato che gli Stati Uniti «sono pronti a sostenere i propri alleati in questo difficile momento». «E’ un episodio molto grave che condanniamo fermamente e per il quale esprimiamo piena solidarietà al Governo britannico» ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi, augurandosi che «le Autorità iraniane riprendano al più presto il controllo della situazione». Da parte loro, anche le autorità iraniane hanno deplorato l’episodio di ieri, definendo «inaccettabili» i comportamenti degli studenti, come si legge nel comunicato del ministero degli Esteri iraniano.

 

Non è la prima volta che si registra un assalto ad un’ambasciata in Iran. Il primo episodio risale al 1979, quando la sede degli Usa fu assediata da un gruppo di manifestanti. L’ambasciata della “vecchia volpe”, come viene definito il Regno Unito, subì già un attacco in precedenza, sempre con la sostituzione della bandiera britannica con quella della repubblica islamica. «La presa» dell’ambasciata britannica  «dovrebbe essere ripetuta», hanno affermato ieri gli studenti, a causa di tutti i «crimini» compiuti da «questa vecchia potenza coloniale».

 

Paola Spataro

 

Foto: ilsole24ore.com

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.