94esimo anniversario del Partito Comunista: l’Intervento di Marco Rizzo alla camera dei Deputati

rizzoimageRoma- 21 Gennaio. Nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, è intervenuto a il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo (che dall’ottobre 2013 a livello internazionale fa parte della nuova Iniziativa Internazionale dei Partiti Comunisti ed Operai d’Europa).

Con lui anche Antonio Gramsci Jr, nipote del fondatore del Partito Comunista d’Italia, ed il filosofo Gianni Vattimo.

Partendo dalla celebrazione dell’anniversario della nascita del partito comunista, (frazione dell’internazionale comunista) voluto da giovani animati dalla passione, Marco Rizzo (foto in basso) ha ribadito la necessità di riaffermarne l’azione politica, quale unica alternativa al sistema capitalista. “Oggi ci cimentiamo nel ricostruire un’idea che è molto attuale: il capitalismo ha 900 anni. Il sistema è vecchio, molto vecchio. Quando si parla di Comunismo si sente dire “siete vecchi”. In realtà l’idea comunista è giovanissima. Siamo al 94 esimo anniversario” ha affermato Rizzo, per poi analizzare sinteticamente i passaggi che hanno depauperato il comunismo dei suoi valori più intrinsechi. “Il nucleo centrale nel 91 si chiama Partito Democratico della sinistra, arriviamo ala trasformazione ulteriore del nome in Ds e poi ancora arriviamo a Pd . 94 anni fa il partito nasceva con Gramsci, con una grande idealità, oggi il filone principale è il Partito Democratico, con tutto il rispetto di Renzi.”

L’ex parlamentare (fu eletto deputato del Parlamento Europeo nel 2004) ha altresì ribadito il suo scetticismo nei confronti dei vari movimenti della sinistra, che si affacciano a spot nel panorama politico “Anche i movimenti stranieri, che società prefigurano? Prefigurano aggiustamenti minimi, di facciata, che non servono a niente e proprio per questo sono aiutati: non hanno nulla da temere da questi nomi, sono nomi che passano.”

“Noi vogliamo rovesciare il piatto, vogliamo un protagonismo delle persone. Le cose in Italia sono chiare: abbiamo giudizio irreversibile su Pd e centrosinistra e stiamo costruendo o nei luoghi di lavoro dove c’è conflitto”.

Una stilettata è poi partita nei confronti dei sindacati che Marcorizzo1rappresentano sempre meno i diritti e la volontà dei lavoratori “Oggi non c’è lotta da nessuna parte. I sindacati concertativi e ahimè quelli di base producono molto poco. I sindacati concertativi servono solo i sindacalisti e questo avviene in una dinamica dove le condizioni generali di chi lavora peggiorano e le condizioni del ceto medio si proletarizzino: artigiani, piccoli imprenditori, sono schiacciati verso il basso”.

Tre sarebbero le basi per ricostruire il Pci “ unità ideologica, unità politica, unità organizzativa”.

“Con le primarie non siete protagonisti: basta avere grandi editori che ti propinano ai mass media e diventi importante. Sei l’uomo che può partecipare alle primarie”.

Altro punto focale dell’analisi è la sovranità delle varie banche e dei fondi monetari, che stanno al di sopra della politica stessa e guidano “il treno” verso una direzione che non è scelta e votata da nessuno.

Rizzo ha pure spiegato la necessità di nazionalizzare alcuni settori, lanciandosi in una pungente provocazione “La fiat ha avuto finanziamenti pubblici dallo Stato, per tre volte il suo valore. Potremmo chiedere il maltolto? Potremmo nazionalizzare la Fiat affidandola, non al solito carrozzone statale, ma ad un protagonismo della gestione dei lavoratori? Lo dico provocatoriamente. Se noi togliessimo la proprietà e o la gestione della proprietà ad Elkann e Marchionne, la Fiat non saprebbe produrre auto? Certo che si! Questa è la proposta. E’ una proposta sovversiva , sta scritta peraltro nell’art 42 e 43 della Costituzione, che in termini di monopolio di cose particolarmente importanti , afferma che lo Stato può espropriare e affidare la gestione al lavoratore”.

di Simona Mazza 

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