Su Ulisse sono stati scritti fiumi di parole, libri, racconti poesie. E’ un mito affascinante e intramontabile: incarna la curiosità, la brama di conoscenza e di avventura insita nell’uomo. Senza nessuna presunzione di competere con tanta letteratura, sarebbe interessante soffermarsi su un risvolto più pratico della vita di questo eroe leggendario. Ulisse è un uomo che, come gli altri greci, è stato via dieci anni per la guerra di Troia, ma, a differenza degli altri, ci ha messo dieci anni per tornare a casa!
Certo i mezzi dell’epoca erano primitivi ma, per quanto il mediterraneo possa essere grande (e non lo è), considerando la distanza che c’è fra quelle che universalmente vengono considerate le rovine di Troia e Itaca impiegare 10 anni per il viaggio è un po’ come dire che per percorrere i 2 chilometri che separano il vostro ufficio da casa impiegate due mesi.
Certo all’epoca gli dei (ed erano molti) si immischiavano dei fatti degli uomini ostacolando le loro imprese. Ulisse poi ne aveva fatto arrabbiare uno in particolare, Nettuno il dio del mare a cui lui aveva accecato il figlio prediletto, Polifemo. Grave leggerezza da parte sua, visto che mettersi in mare era l’unico modo di tornare nella sua isola.
Ma, nonostante tutte queste attenuanti, Ulisse resta unico come eroe e come uomo: provateci voi a dire a vostra moglie, che vi avrà sicuramente aspettato a casa fedele e sorridente, che gli dei vi sono stati avversi?
Foto di Olle August da Pixabay
Tutta colpa di Calipso… e di Circe… e di Nausicaa.. Eeh le donne!!
Senza però dimenticare anche il dramma di Ulisse che, finalmente tornato a Itaca, trova la casa piena di uomini e la moglie che lo rassicura dicendogli “tranquillo, Uli: sono tutti Proci” …