Venezia, città aperta ma non a tutti

Venezia: città non adatta ai diversamente abili. “Robin-Hood”: ponti a misura di tutti

Ponti di Venezia

Chi è stato a Venezia sa che per godere dei suoi magnifici luoghi, che ne fanno una delle città più belle al mondo, deve attraversare decine e decine di ponti che oltrepassano tutti i suoi canali e che ne permettono il collegamento tra le numerosissime isole con la sua rete viaria pedonale.

Difficoltà di deambulazione

Ebbene tutti questi ponti hanno numerosi gradini, alcuni più di trenta, e nessuno di essi ha scivoli o montascale elettrici, che potrebbero facilitare chi ha difficoltà di deambulazione. E per difficoltà ci riferiamo sia ai diversamente abili che si spostano in carrozzella ma anche agli anziani che hanno seri problemi a fare i tanti gradini che permettono il collegamento pedonale ai vari punti della città lagunare.

Genitori con passeggini

Tali gradini  rendono impossibile o difficoltoso l’attraversamento non solo a queste persone ma anche ad altre che invece sono fortunatamente normo dotate. Ci riferiamo ai numerosissimi genitori con figli nel passeggino che sono costretti a sollevarlo per ogni attraversamento di canale.

Turisti

Ci vogliamo soffermare poi anche ai turisti, tutti con valigie al seguito, che sono costretti, per raggiungere il loro albergo, a spostarsi a piedi. A chi ha il carrello della spesa, ai numerosissimi facchini che trasportano le merci ai negozi o ai ristoranti. Ed infine ai mezzi di soccorso: crediamo non sia agevole trasportare una barella con un malato facendosi di corsa uno o due ponti per raggiungere l’imbarcazione ambulanza.

Intervento di Robin-Hood

E così “Robin-Hood”, una associazione in difesa dei diritti dei cittadini e dei consumatori, ha scritto al Sindaco di Venezia sollecitando la costruzione di rampe di attraversamento di ognuno dei numerosi ponti, in rispetto dell’architettura e del pregio del sito unico la mondo. Un intervento che non può essere eluso pensando ai traghetti del servizio pubblico della città o ai taxi privati. Anche se questi faciliterebbero l’avvicinamento di chi ha difficoltà motorie al luogo di destinazione, è chiaro che le oltre cento isole di Venezia impediscono un godimento totale del diritto alla mobilità di ognuno. Gran parte dei ponti della città, salvo i due in prossimità della stazione ferroviaria (e forse qualcuno che ci è sfuggito), non sono fruibili dall’intera popolazione o dai turisti.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.