UE: le iniziative per superare la crisi sanitaria ed economica provocata dal Coronavirus

Continua senza sosta il forte impegno dell’Unione Europea per fronteggiare i gravissimi danni generati in tutti i campi da questa terribile pandemia. L’attenzione della Commissione si è rivolta subito al sostegno dei sistemi sanitari dei Paesi membri, toccando incisivamente gli altri temi collegati: adeguate risorse alle imprese e liquidità finanziaria per l’economia; mantenimento dei posti di lavoro; sostegno alla ricerca di vaccini; flessibilità per il patto di stabilità e gli aiuti di Stato. Segue una sintesi aggiornata e differenziata nei settori sanitario ed economico.

Area Sanitaria

Proposto dalla Commissione un sostegno agli Stati membri di tre miliardi di euro tratti dal bilancio dell’Unione. La Commissione, con riferimento ai DPI – dispositivi di protezione individuale (mascherine, respiratori  e kit diagnostici), ha avviato quattro appalti di emergenza, ha tolto gli ostacoli alla loro circolazione e ne ha realizzato una scorta strategica. E’ stato creato un collegamento quotidiano tra i ministri di Interni e Salute dei vari Stati e la Commissione.

Le Autorità nazionali ricevono in continuazione linee guida e raccomandazioni  sull’epidemia da parte dell’Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)

Un team di esperti virologi ed epidemiologi costituito dalla Commissione europea aiuta la Presidente von der Leyen nella definizione delle linee guida per la gestione della pandemia.

La Commissione ha pubblicato orientamenti pratici per consentire ai lavoratori dell’area sanitaria e alimentare e degli altri servizi strategici di spostarsi nei luoghi di lavoro.

“Migliaia di donne e uomini – ha dichiarato Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali – che lavorano duramente per la nostra sicurezza, la nostra salute e la continua disponibilità di generi alimentari nelle nostre case devono attraversare le frontiere dell’UE per recarsi al lavoro. È nostra responsabilità collettiva garantire che non siano ostacolati nei loro spostamenti, pur prendendo tutte le precauzioni per evitare l’ulteriore diffusione della pandemia.”

La Commissione ha limitato i viaggi non essenziali da Paesi terzi, mentre il suo Centro di coordinamento della risposta alle emergenze ha portato a casa 500.000 cittadini bloccati nel mondo. Durante questa  attività è stato fornito sostegno a 5.000 cittadini del Regno Unito, Turchia, Svizzera, Serbia, Norvegia. Sono in corso tentativi di rimpatrio di altri 98.900 cittadini UE.

Commissione e Presidente del Consiglio europeo hanno presentato, il 15 aprile, una tabella di marcia per una revoca coordinata delle restrizioni. Vere e proprie linee guida per la cosiddetta fase 2 dell’emergenza sanitaria creata dal coronavirus. Da una parte la stabilizzazione e la diminuzione della diffusione del virus, dall’altra adeguata capacità ospedaliera.

“Salvare vite umane e proteggere gli europei dal coronavirus è per noi la priorità numero uno – ha dichiarato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea – Ma è giunto anche il momento di guardare avanti, di pensare alla protezione dei mezzi di sostentamento. Nonostante la situazione presenti ancora notevoli differenze fra gli Stati membri, gli europei tutti si chiedono legittimamente quando e in che sequenza potranno essere revocate le misure di confinamento. Una pianificazione responsabile sul terreno, che metta oculatamente in equilibrio la tutela della salute pubblica e il funzionamento delle nostre società, deve poggiare su fondamenta solide. Per questo la Commissione ha compilato un catalogo di orientamenti, criteri e misure cui improntare un’azione meditata. La forza dell’Europa risiede nell’equilibrio sociale ed economico che la contraddistingue. Insieme, imparando gli uni dagli altri, aiutiamo l’Unione europea ad uscire dalla crisi.” 

Una guida pratica per utilizzare applicazioni mobili di tracciamento dei contatti è stata pubblicata dalla Commissione il 16 aprile, unitamente ad orientamenti sulla protezione dei dati per applicazioni mobili. L’uso di app e l’aumento dei test potrebbero contribuire molto alla revoca delle fastidiose misure di restrizione.

“Le applicazioni di tracciamento dei contatti – ha dichiarato  Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno – possono essere utili per limitare la diffusione del coronavirus, soprattutto nel quadro delle strategie di uscita degli Stati membri. Per poter adottare queste applicazioni, e quindi affinché esse siano utili, devono tuttavia essere fornite solide garanzie in materia di tutela della vita privata. Nella lotta contro la pandemia dovremmo essere innovativi e sfruttare al meglio la tecnologia, ma non accetteremo compromessi per quanto riguarda i nostri valori e i requisiti di tutela della vita privata.”

Area  Economica

Il Consiglio europeo, formato dai leader degli Stati membri, ha approvato il 23 aprile il pacchetto dell’Eurogruppo di 540 miliardi di euro, suddiviso in 200 miliardi di BEI, 240 miliardi di MES e 10 miliardi di SURE. Ha poi chiesto alla Commissione di presentare entro il 6 maggio quantità e natura di un Recovery Fund da 1000/2000 miliardi di euro per limitare i danni economici della pandemia.

La Banca Centrale Europea ha promosso  il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), c.d. bazooka,  da 750 miliardi di euro destinati all’acquisto di titoli di stato dei Paesi dell’Unione.

Su proposta della Commissione, i ministri delle finanze dell’Unione hanno sospeso il c.d. Patto di Stabilità, che mantiene il disavanzo dei bilanci entro il 3% del Pil.

Un quadro temporaneo approvato dalla Commissione consente flessibilità nella regolamentazione degli aiuti di stato. Per l’Italia sono stati approvati aiuti per 50 milioni di euro, destinati a produzione e distribuzione di ventilatori, mascherine, tute, camici e occhiali. 

“Stiamo vivendo momenti molto difficili, soprattutto per l’Italia – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva, responsabile della politica di concorrenza – Dobbiamo fare il possibile per attenuare l’impatto dell’epidemia di coronavirus sulla vita umana e i mezzi di sussistenza. Il regime italiano approvato oggi, poco dopo l’adozione del nuovo quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato, apporterà sostegno alle imprese disposte a produrre e fornire apparecchiature mediche e mascherine, prodotti di cui c’è un estremo bisogno. Continueremo a lavorare con gli Stati membri per garantire un’azione tempestiva, coordinata ed efficace.”

Il 14 aprile la Commissione ha approvato un regime di aiuti dell’Italia a favore dei lavoratori autonomi e delle PMI fino a 499 dipendenti

“Questo regime – ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – consentirà all’Italia di concedere garanzie di Stato per sostenere i lavoratori autonomi, le PMI e le imprese a media capitalizzazione che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. La misura si affianca all’altro regime nazionale a sostegno dell’economia italiana nel contesto dell’emergenza del coronavirus, destinato alle aziende di maggiori dimensioni, e aiuterà le imprese più piccole a sopperire al fabbisogno immediato di capitale di esercizio e per gli investimenti, permettendo loro di portare avanti le loro attività durante e dopo la pandemia. In questo frangente così difficile è essenziale predisporre gli interventi nazionali necessari in modo tempestivo, coordinato ed efficace, in linea con le norme dell’UE.”

La Commissione ha previsto, il 2 aprile, nuove misure per trasferire i fondi strutturali non usati alla lotta al covid-19. Saranno interessati  il Fondo di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale ed il Fondo sociale europeo. 

Sempre il 2 aprile iniziativa SURE della Commissione: cassa integrazione europea da 100 miliardi di euro per aiutare lavoratori e imprese. I prestiti Sure saranno garantiti dagli Stati membri.

 “La crisi del coronavirus che stiamo vivendo – ha dichiarato la Presidente von der Leyen, commentando le proposte adottate nella giornata – può essere affrontata solo con la risposta più incisiva possibile. Dobbiamo utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione Ogni euro disponibile nel bilancio dell’UE sarà reindirizzato alla gestione della crisi, ogni norma sarà semplificata per consentire ai finanziamenti di fluire in modo rapido ed efficace. Il nuovo strumento di solidarietà mobiliterà 100 miliardi di € per far sì che i cittadini non perdano il lavoro e mantenere le imprese in attività. I nostri sforzi si uniscono a quelli degli Stati membri per salvare vite umane e proteggere i mezzi di sussistenza. Questa è la solidarietà europea.”

Fonte foto: lastampa.it

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